- di Bruno Di Palo
Agli stranieri che frequentano la nostra città
Ai giovani, che solo per motivi anagrafici probabilmente non ne conoscono il vissuto
Agli abbonati di tanti anni, per la precisione 27 che ci hanno onorato in questo lungo percorso
Ai tanti amici che ci sono stati vicini, si sono emozionati, hanno gioito, hanno riso e trascorso insieme a noi anni di grande teatro.
Chi ha decretato la fine della rassegna teatrale ad Afragola non conosce la nostra storia, non conosce come in 27 anni artisti di fama internazionale hanno calcato le tavole del glorioso teatro Gelsomino.
Anni 88/89, da una idea del compianto amico dott. Pasquale Russo si dava inizio a questa attività che negli anni sarebbe stato il fiore all’occhiello della Città di Afragola, punto di riferimento anche di citta limitrofe da sempre prive di un teatro.. Successivamente, il grande, instancabile prof. Luigi Grillo con la pro loco continuava questo percorso.
Nel 1995 il comune di Afragola diventava socio del Teatro Pubblico Campano, un’associazione di comuni della Campania, compreso la Regione e la Provincia, nello statuto di detta associazione si evince la collaborazione in merito alle rassegne teatrali richieste dagli stessi comuni con un contributo per far fronte alle perdite che il teatro e le rassegne in genere sono soggette. Se questo non avvenisse, in teatri di provincia, a posti limitati, spettacoli di un certo spessore non avrebbero possibilità di essere rappresentati. La documentazione di tutto ciò si può consultare presso l’ufficio cultura mediante la rendicontazione delle varie rassegne teatrali di tutti gli anni.
In egual misura del contributo comunale si affianca il contributo del teatro pubblico campano che per statuto investe nel teatro, e soprattutto nelle province e comuni che chiedono la rassegna, tali perdite vengono risarcite da un contributo regionale dopo che le competenze dell’ex Ministero allo sport e spettacoli è passato alle regioni. Tutto questo avviene nei teatri di tutta l’Italia.
Negli anni il Gelsomino è stato passaggio obbligato e fortemente voluto da tante compagnie, tanti attori e attrici che chiedevano di essere presente nei cartelloni perché un pubblico molto attento e partecipato era linfa per la loro arte. Abbiamo ospitato spesso le prime di spettacoli nazionali perchè le stesse compagnie lo chiedevano, vedi Biagio Izzo, Paola Borboni, Arturo Brachetti, Federico Salvatori, Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso e tanti altri che non sto qui ad elencare.
Affermo, senza rischio di smentita, che questa rassegna, in nessun teatro di provincia, se non in teatri stabili che ricevono contributi regionali, è possibile realizzarla senza il coinvolgimento del comune e il contributo per la stessa. Per cui, ai tanti che chiedevano spiegazioni in merito, ai tanti che non vedevano l’ora che non si desse più il contributo per la rassegna, ai tanti che stanno gongolando perché tutto ciò si verificasse, auguro di proporre una valida alternativa perché la tradizione del teatro con la T maiuscola non possa scomparire definitivamente ad Afragola.
E’ bene ricordare inoltre che per anni il teatro Gelsomino è stato punto di riferimento anche per le rassegne di teatro per le scuole di ogni ordine e grado. “Primi applausi” e “ La rete dell’immaginario” hanno visto la presenza di circa 10000 studenti, ogni anno, che hanno assistito ai vari spettacoli che si sono succeduti. Hanno incontrato e discusso con attori e personaggi sulle attuali problematiche giovanili, non ultimo il giudice Giuseppe Ajala con lo spettacolo-denuncia sugli anni di Falcone e Borsellino, si sono affrontati temi come la droga, il consumo di alcool, il bullismo e svariati temi che hanno portato negli anni sempre piu numerosi ragazzi delle scuole a frequentare il teatro ad Afragola.
Di quello che sarà il futuro del teatro ad Afragola questo non possiamo saperlo, vi abbiamo raccontato un po’, ma giusto un po’, del passato , di 27 anni che fanno parte della storia del teatro ad Afragola, questo solo per far conoscere a chi si è distratto, a chi è impegnato in altre cose, a chi pensa che il teatro sia una attività effimera, a chi è deputato ad amministrare e a decidere le sorti e il bene della nostra città che il teatro per noi è una cosa seria, al di sopra della politica e le sue beghe, al di la degli interessi personali, dei protagonismo , dell’invidia, insomma del marciume che possa esserci in certi personaggi che vivono della frustrazione di non essere, perché incapaci, al centro di tutto quello che fanno gli altri.
Da Campanilismo di Raffaele Viviani
si è nu Napulitano, ‘a città soia,
‘o ricunosce e nun ce ‘o ddà a parè?
S”o vasa ‘nsuonno e nun le dà sta gioia.
E ‘e trombe ‘e llate squillano: ” Tetèee! ”
Qualunque cosa fa, siente: – ” E ched’è? ”
” ‘O ssaccio fà pur’io. ” ” Senza pretese. ”
E chesto simme nuie. Dopo di che,
Nun se fa niente ‘e buono a stu paese?
Raffaele Viviani
Mi auguro e vi auguro una valida alternativa. Buon teatro a tutti!