di Alfredo Carosella
Imparando da Las Vegas è un libro del 1972 di Robert Venturi, Denis Scott Brown e Steven Izenour. Gli autori furono ispirati dalla ineguagliabile varietà e dimensione dei segnali luminosi e simboli di ogni genere diffusi a Las Vegas. Il libro è diventato presto un punto di riferimento per lo studio della città contemporanea che si sviluppa disordinatamente sulla spinta del commercio e del divertimento.
Quali sono, oggi, le principali “città diffuse” e come saranno le città di domani?
Dubai, metropoli e emirato degli Emirati Arabi Uniti, appare come una nuova Las Vegas. Entrambe si trovano in una zona desertica e consumano una quantità spropositata di acqua e energia elettrica. Il posto giusto dove organizzare la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, giusto? Infatti, è stata Dubai la sede della Cop 28 nel dicembre 2023.
Las Vegas era solo un piccolo insediamento quando il gangster Bugsy Siegel, amico di Al Capone, ebbe l’idea di costruirvi un’oasi di palme importate dall’Asia, con resort, casinò e campi da golf: il Flamingo. Poi è stato tutto un proliferare di iperbole: dai mitici casinò come il Luxor a forma di piramide o il Bellagio con le fontane che danzano sulle note di una canzone di Andrea Bocelli, alle ricostruzioni dei canali di Venezia, di una strada di Firenze, della Tour Eiffel.
Anche Dubai ha avuto bisogno di finanziatori disponibili a investire masse di denaro fuori dal comune: gli emiri. Grazie a loro sono sorte varie attrazioni annoverate tra le più grandi del mondo: il Burj Khalifa, una torre alta 830 m. che sovrasta una fontana danzante con coreografie di luci e musiche; un centro commerciale con un impianto sciistico dotato di seggiovia (nel deserto!) e uno con un’enorme pista di pattinaggio sul ghiaccio; il giardino floreale più grande del mondo, con 150 milioni di fiori distribuiti su 72.000 metri quadrati; la ruota panoramica più alta del mondo (274 metri) che però, a quanto pare, ha qualche problema strutturale.
Las Vegas è stata la prima metropoli a investire sul divertimento per attirare milioni di turisti. Dubai ha seguito l’esempio per un motivo molto pratico: un giorno, neanche tanto lontano, il petrolio finirà e bisognerà aver trovato in tempo una valida alternativa alle ricchezze derivanti dall’oro nero.
Nel frattempo, alcune megalopoli hanno raggiunto numeri impressionanti: Shangai ha più di 41 milioni di abitanti; Tokyo più di 39; Giacarta oltre 35. Qualcuno conosce la quarta classificata di questa speciale classifica? E’ Chongoing, in Cina, ed ha più di 32 milioni di abitanti.
Nel Sud-est asiatico vi sono una serie di paesi con una forte crescita economica, visibile nello sviluppo delle principali città di Indonesia, Malesia, Singapore, Hong Kong, Taiwan, Vietnam. Qui, nel profondo sud, nel Golfo del Siam, hanno appena costruito un quartiere dall’aspetto inquietante nella città di An Thoi, sull’isola di Pho Quoc: il sun Premier Village Primavera, la Phu Quoc nel Mediterraneo (ma siamo nell’Oceano Pacifico).
Su una superficie di 40 ettari hanno realizzato un complesso in stile “amalfitano”, con la funivia più grande del mondo, case colorate e quasi completamente vuote, la riproduzione del campanile di san Marco a Venezia (alto 75 metri), una riproduzione delle rovine di Pompei, di qualcosa che dovrebbe ricordare il Colosseo e dell’Arco di Trionfo a Parigi. Completa il complesso il Ponte del Matrimonio dal quale, tutte le sere, è possibile ammirare un lungo e variegato spettacolo pirotecnico, accompagnato da giochi di luce e dalle immancabili fontane danzanti.
Il quartiere è diviso in due porzioni: una che parte dal mare e l’altra in posizione più elevata, raggiungibile attraverso un sistema di scale che dovrebbe far pensare a Positano. Le strade e i pochi ristoranti aperti hanno nomi italiani. Il sottile piacere che si prova nel constatare quanto sia apprezzata l’Italia ovunque nel mondo – anche se con idee discutibili e a dir poco confuse – lascia lo spazio a un brivido lungo la schiena quando, alle 22.30, all’improvviso e senza alcun avvertimento, viene spento l’interruttore generale del quartiere inferiore che cade totalmente nel buio. Abbiamo davvero imparato qualcosa da Las Vegas?