di Alessandro D’Orazio
Accedere ad internet per la prima volta permette di scoprire un continente nuovo con tante opportunità; al tempo stesso, però, sono molte le insidie che si nascondono in rete, soprattutto per i minori. Due dati su tutti risaltano nella loro drammaticità. Il “Dossier abuso sessuale e pedofilia” (2019) del Telefono Azzurro riferisce che – secondo una stima di Microsoft – ogni giorno vengono scaricate 720.000 immagini di abusi sessuali sui bambini, mentre l’annuale pubblicazione della Internet Watch Foundation evidenzia come lo scorso anno siano stati esaminati 229.328 url, di cui 105.047 di contenuto pornografico (il 23% mostrava violenza o torture sessuali commesse su minori).
Un cambio di rotta è dunque obbligatorio. Bisogna impegnarsi per aumentare la sicurezza online dei bambini, tenendo conto anche delle opportunità fornite dalla stessa tecnologia nel contrastare questi crimini. L’intelligenza artificiale può infatti contribuire attivamente a rilevare, individuare e riferire abusi o violenze online. Ad oggi non c’è tuttavia alcun Paese al mondo che abbia una protezione perfetta contro i rischi della rete per bambini e adolescenti. Nemmeno quelli più evoluti. Spesso mancano leggi, politiche, sistemi o tecnologie necessarie a fronteggiare la minaccia.
La diffusione dei social network in questi ultimi anni ha notevolmente aumentato il potenziale rischio di violenze, essendo gli adescamenti di minori molto più facili da attuare. Vivendo in maniera crescente la rete, sfuma agli occhi di tutti la distinzione tra “online” e “offline” e cresce, invece, il pericolo di esposizione involontaria a materiale sessuale online. Secondo un recente studio un bambino e un adolescente su cinque sono incappati involontariamente in materiale con contenuti sessuali durante la navigazione. Ne consegue un esponenziale aumento di fenomeni quali il bullismo, il revenge porn e lo sfruttamento sessuale.
Nell’attesa che gli Stati più evoluti sotto il profilo tecnologico pianifichino specifiche e comuni azioni per prevenire i rischi e i danni che possono incontrare i bambini online, una speranza viene proprio dalla tecnologia. L’intelligenza artificiale ha infatti il potenziale per contrastare in maniera più celere ogni tipo di abuso sui minori, indentificando sfruttatori e vittime. L’utilizzo della tecnologia per la repressione e il contrasto agli abusi ha migliorato il tasso di rilevazione del 700%, svela Google. La speranza è quindi di estirpare totalmente fenomeni di tal genere, garantendo a tutti i minori del mondo la sana e regolare crescita che meritano.