di Andrea Carpentieri
Tanta gente ha fame, ne ha sempre di più, e chi non ha fame oggi, teme di poterne avere domani.
Il presente è un incubo per alcuni, una paura per altri, il futuro condensa incubi e paure e le paure, si sa, sono fuochi su cui possono soffiare tanti venti: a quel punto, però, i fuochi diventano incendi.
Viviamo un momento drammatico, lo viviamo come comunità, e di tutto avremmo bisogno meno che di avventurieri bravi solo a cavalcare, amplificandolo, il malessere della… gente.
Il governo Conte ha fatto quel che poteva, e lo sa anche Salvini: Salvini, però, deve attaccare, deve fare polemica politica che non è neppure polemica politica, è mistificazione della realtà. Salvini non è nuovo a questo tipo di ” uscite” compare all’orizzonte solo quando sente che l’Italia, la sua preda, è al suolo, sanguinante, moribonda, cosa che a questo punto immagino si auguri vivamente.
Solo un irresponsabile o un ignorante può dividere 400 milioni per tutti i cittadini italiani: lui lo sa che la cifra andrà ripartita fra quanti vivono in stato di povertà, lo sa ma non può dirlo, non può dirlo perché altrimenti il vuoto pneumatico che alberga nella Lega e in parte del suo elettorato viene fuori in tutta la sua nullità politica ed ontologica.
Io lo capisco, lui e i leghisti quando si tratta di milioni da dare agli italiani hanno qualche difficoltà di tipo aritmetico: a questo punto, però, quanto sarebbe migliore un dignitoso silenzio! Quanto più utile!
Questi quattrocento milioni non risolveranno i problemi delle persone, ma non sono, in nome di Dio!, i sette euro a testa di cui parla questo spirito malvagio e mistificatore: almeno qui, voglio augurarmelo, ci arriviamo tutti, elettori leghisti compresi.
Non è solo una questione di sciacallaggio politico, però. Se qualcuno, già esasperato di suo, sentirà di esser stato abbandonato da un governo che, gli hanno detto, ha destinato alle sue necessità soltanto un contributo pari a 7 euro, e se questo qualcuno andrà fuori binario, si armerà, proverà a fare valere con la violenza i propri diritti; se tali disagi e violenze dovessero prima palesarsi, poi crescere esponenzialmente fino al bellum omnium contra omnes; se si tutto ciò dovessero allungarsi le mani lunghe e odiose delle mafie: se quel che ho scritto adesso dovesse accadere, Salvini e quelli come lui, Salvini e quelli che ancora lo sostengono saranno da ritenersi mandanti morali di ogni nefandezza.
Così è, non esiste margine di discussione, ed ora è il momento di scegliere da che parte stare. Così si fa in guerra, no? In guerra i traditori della patria, che fine fanno?