E’ la droga che ti divora e che ha raggiunto il suo apice in Russia, nel quartiere Tolyatti, un posto lasciato al degrado e dimenticato dallo stato che raccoglie tanti tossici alla ricerca disperata di una dose.
La krokodil è il nome comune che viene dato alla desomorfina, un mix di prodotti chimici dalle conseguenze devastanti. La codeina che è disponibile come analgesico con un principio attivo 10 volte superiore alla morfina, lo iodio, il fosforo rosso e il benzene tutti prodotti facilmente reperibili in qualsiasi farmacia o ferramenta.
In Russia l’aumento incalzante dell’utilizzo di questa droga di strada è avvenuto a causa dei costi dell’eroina molto più alti (50 a fronte dei 7/12 euro per la Krokodil) e soprattutto dalla facilità con cui la si può cucinare in casa. In realtà a spianare del tutto la strada al consumo eccessivo di questa droga è il fatto che causa una dipendenza molto forte.
Per la sua tossicità e impurità gli effetti sul corpo sono impressionanti e se non iniettata endovena colpisce il muscolo che va dritto in cancrena. I danni ai tessuti sono inevitabili.
Lo stato russo non ha mosso alcun tipo di provvedimento per tirare la cinghia all’utilizzo disarmante di questa droga, l’unico provvedimento preso obbliga l’acquisto della codeina solo su prescrizione medica ma è un provvedimento che non viene sempre preso alla lettera e spesso i tossici riescono ad uscire dalla farmacia con i prodotti e nessun tipo di ricetta medica mostrata.
Né tantomeno un modo per contrastarne la diffusione può essere quello di incarcerare i tossici e considerarli criminali piuttosto che tossicodipendenti e non prevedere per loro alcun tipo di riabilitazione.
L’aspetto di coloro che fanno uso di Krokodil è quello di zombie viventi.
E’ possibile accorgersene subito perché nel giro di uno due mesi marchia il corpo di cicatrici, la pelle è bruciata e nei casi più estremi è stata necessaria l’amputazione dell’arto.
Le loro speranze di vita ruotano intorno ai due tre anni e il loro corpo è invecchiato di 30 anni.
In Italia il primo caso di decesso per uso di Krokodil è avvenuto nel settembre 2016 e anche qui ha iniziato produrre le prime vittime.
La conferma che questo veleno sia sbarcato anche in Italia è arrivata dal Dipartimento Dipendenze dell’ATS di Milano.