di Floriana Grieco
Dall’inizio del mese di marzo 2021 ANSA e i principali siti web specializzati hanno pubblicato la notizia dell’inaugurazione a breve della stazione dell’arte Duomo della Linea 1 della Metro, progettata dall’Archistar Massimiliano Fuksas.
Tralasciando il dettaglio che nell’arco di pochi giorni l’attesissima inaugurazione prevista per la primavera è stata, come ormai di consuetudine dal 2015, rinviata, al momento, alla prossima estate, sta facendo clamore sui social, una foto attuale della struttura di copertura, che di artistico ha ben poco.
Originariamente progettata da Fuksas quale struttura a bolla geodetica, realizzata in acciaio corten e vetro, e un impianto di illuminazione RGB, che cambia colore con la luce solare, la cupola avrebbe esaltato la sacralità e protetto, tra gli altri, il tempio dei giochi isolimpici del I sec. d.C, rinvenuto durante i lavori di scavo, iniziati nel 2003.
Pare, però, che ci siano ragionevoli dubbi sulla realizzazione della cupola, da molti ribattezzata “lanterna magica”, perché il disegno di Fuksas, che si sviluppava poi scendendo sotto terra per arrivare ai binari con un sistema di scale mobili per consentire ai passeggeri visitatori di essere guidati in un percorso “museale”, ha sicuramente subito variazioni in corso d’opera, più o meno imposte dal Comune di Napoli, talvolta su indicazione della Soprintendenza.
L’intero disegno originario pare sia stato notevolmente ridotto, persino le scale mobili potrebbero non essere realizzate, tanto da scatenare le polemiche dello stesso Fuksas che, nel 2018 in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, parlava di progetto stravolto, di variazioni al progetto non concordate e danni al patrimonio culturale, poiché il tempio dei giochi isolimpici è stato troncato in due durante la realizzazione delle paratie strutturali. E la cupola? Come affermava Fuksas, la cupola vetrata e l’assetto viario sono stati modificati, ed entrano in conflitto con il progetto originale. Ma il condizionale pare essere d’obbligo.
Eppure, a conferma di una variazione tale, da stravolgere il progetto, si inserisce quanto affermato già nel 2017 da Mario Calabrese, all’epoca Assessore alle Opere Pubbliche, secondo cui la cupola disegnata nel 2012 (con una variante di progetto che avrebbe fatto risparmiare alla città ben 20 milioni di euro per la stazione Duomo, ovvero da 80 a 60 milioni), non sarebbe stata più realizzata per mancanza di fondi. L’assessore spiegò come le priorità fossero la viabilità ed il completamento dei lavori entro marzo 2019, affermando: “Poi, se ci saranno i fondi, si vedrà come realizzare la copertura”. Tra l’altro, dal 2019 niente è cambiato, se non la viabilità peggiorata con la chiusura al traffico di Via Duomo, che ha determinato la crisi di tante attività commerciali.
Tuttavia, tre giorni fa, la pagina ufficiale Facebook dell’assessorato all’urbanistica e ai beni comuni del Comune di Napoli, ha contestato ufficialmente le foto che stanno circolando in rete sulla copertura in fase di realizzazione e quanti stiano dubitando dell’opera finale, affermando che “non vi è nessun cambiamento al progetto approvato dalla Soprintendenza e che la copertura finale che sarà realizzata resta quella progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas. La struttura che si sta predisponendo è infatti PROVVISORIA e serve unicamente a mettere in esercizio la stazione mentre sono ancora in corso gli scavi archeologici del Tempio Isolimpico” (cit.).
Nulla però è dato sapere sulle variazioni operate al progetto originario, e quindi quale sia il progetto approvato dalla Soprintendenza che si sta realizzando, né sulla precisazione riguardo al termine di struttura PROVVISORIA riferita alla copertura a livello stradale.
Abbiamo un’unica garanzia al momento. L’ufficio stampa dello Studio Fuksas, che ho interpellato ieri, ha confermato che il progetto resta a firma degli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas, dubbio che era nato in seguito alle affermazioni del 2018 dello stesso Fuksas, che manifestò l’intenzione di ritirare la firma dall’opera per motivi professionali, e non per motivi legati al compenso, come maliziosamente insinuò il Comune.
Ma nulla ci è stato chiarito riguardo alla tempistica ed alle variazioni di progetto, spiegando, anche stavolta, che si procederà all’installazione della cupola una volta ultimati i lavori della stazione.
Un’Amministrazione trasparente dovrebbe fugare ogni dubbio su come vengono spesi i soldi dei contribuenti, non è accettabile che la questione, dopo vent’anni di lavori interminabili, venga liquidata con laconiche dichiarazioni, in cui si rinvia ad un futuro imprecisato la costruzione della cupola, elemento saliente del progetto. L’Assessore all’urbanistica dovrebbe essere al servizio dei cittadini, rispondere ai quesiti, sicuramente non pretestuosi, che riguardano una delle più importanti e prestigiose opere pubbliche in corso di realizzazione a Napoli.