La vita, quel viaggio che potrebbe non essere meta e restare domani

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di Anna Iaccarino

Quando accade quel qualcosa che ti aspettavi ma a cui non eri pronta, né lo saresti mai stata, ti ritrovi piegata come un tronco spezzato che ti impone di restare albero per non disperderne le radici.  Quelle radiche disseminate e profonde che sono la tua storia di famiglia, di cuore, di vita.

La perdita di un respiro di sangue, l’abisso di un lutto, il dolore in un angolo di te, per sempre.

Quei momenti struggenti che ti accompagneranno ogni qualvolta avrai paura o sarai felice, vivranno un tempo senza più quell’anima speciale a cui confidavi la vita o, più semplicemente, con cui condividevi un abbraccio.

Una sorta di sospensiva esistenziale di un tempo diverso che chiede nuovi giorni da accompagnare e rendere cammino. Un buio in cerca di stelle che aprano a nuovi percorsi, a stralci di luci.

Che aiutino a liberarsi da quella coltre celata ed a capire che siamo mille stati in balia della vita che oscillano tra terra e cielo, quiete e tempesta, sole e pioggia, gioia e dolore, ma che in ogni passo ne donano la bellezza del viaggio e la magia dell’esistenza umana che val sempre la pena vivere, in ogni alba di risveglio.

Non è facile, la perdita di una vita diventa la cifra mancante della propria stessa esistenza. Il dopo si smantella. Si fa fatica a ritrovare negli occhi le meraviglie del creato, a rindossare l’abito avvolgente che donava sicurezza, ci si ritrova spogliati, vuoti, inadeguati.

Non si riesce più ad accettare la sfida del futuro, si annaspa a porre resistenza al bisogno del “nido” in assolo, e ci si lascia andare al disincanto di un eterno presente.

Poi accade che qualcuno ti scuote, qualcosa si muove e capisci che una nuova direzione è possibile. Forse è già lì che aspetta.

Bisogna riprendere a camminare, a correre, recuperare in fretta. Sentire la necessità di un nuovo daccapo, con le ferite e i disagi che lo accompagneranno, ma consapevole di ritracciare l’orizzonte perso, disegnandone un nuovo tratto da rendere protagonista.

Quella vita che verrà, l’esistenza che allarga le catene, un nuovo modo di sedere sulla terra.

È tutto troppo “vero” e la vita troppo “vita” per non continuare a credere e ad amare tutto questo.

 Lo si impara pagando un prezzo, ma lo si impara, e non esiste meta dalla ricchezza più grande.

Quella consapevolezza di crescita di uomini e donne in verità di pienezza.

È quello che mi sono detta, che mi ripeto ogni volta, che provo a far arrivare anche a chi ha vissuto o sta attraversano questo “tempo” di vita, perché la “felicità” a volte è anche comunione di fugaci attimi d’insieme che si ascoltano senza bisogno di voci.

Quel “sentire” a più battiti di anime che ne rafforza la potenza del coraggio e ne unisce ritrovati vagiti di speranza e rinascita.

Perché la vita, pur nella sua imprevedibilità, va oltre il tempo e sa essere sempre domani!

 

 

Componimento in respiro di versi

“Inchiostro allo specchio”

Quel diario sgualcito e fuori moda

era una sorta di dizionario dell’anima

che ogni tanto tornava a scorrere

come un affaccio su sogni bambini.

Un rifugio al sicuro dove ritrovare

inchiostro di parole, pensieri,

emozioni di un tempo che fu.

Era diventata donna così, fino all’attimo in cui

aveva colto la sua immagine riflessa

senza più nitidezza, picchi di felicità,

ma un riverbero opaco

con tante venature indistinte.

Ed aveva riconosciuto quei punti sparsi.

Erano i buchi delle assenze, delle perdite,

delle attese svanite, che ne avevano

accompagnato il viaggio del vivere.

Il volto del tempo, ora, ne invertiva

le sembianze e le serviva il conto.

Era chiaro, doveva fermarsi

e ripartire dall’ascolto di quei vuoti

con un saluto di cuore per sempre.

Superare il sentire di non esistenza

per quelle mancanze e trovare

la forza di calarsi nel gelo

in cui si annidano i ricordi.

Riprendere il cammino dei giorni

nella certezza che credere ancora

rimane l’unico sentiero che crea vita

e può profumare il sogno di nuova bellezza.

Lo specchio che riprende colore

l’inchiostro che ridisegna l’amore.

 

 

Anna Iaccarino nasce e vive a Napoli. Laureata in Scienze del Servizio Sociale, dopo un lungo percorso professionale presso Ente Pubblico, attualmente è dedita alla scrittura e ad interessi e percorsi a impegno sociale. Ha collaborato con il quotidiano giornalistico on line Il Mondo di Suk in qualità di Operatore della Comunicazione con articoli a tematiche di attualità culturale. Per Guida Editori ha pubblicato: il Racconto Il tempo di noi (2019); la Raccolta di Poesie Passi in cammino di parole (2019); Il libro di Riflessioni e Poesie: Di vita e frammenti (2021). È stata insignita del conferimento di Menzioni di Merito nell’ambito dei Concorsi Letterari: V° Premio Internazionale “ Salvatore Quasimodo” sezione narrativa ; VI Premio Internazionale “CET Scuola Autori di Mogol ” e XI Premio Internazionale “Parole in Fuga” per la sezione Poesie. È stata inserita previa selezione da apposita Commissione Letteraria con sei opere a propria firma d’autrice, nell’Enciclopedia “ Poeti Italiani Contemporanei” - 2021 (Aletti Editore)