E’ notizia di qualche ora fa la conferma della candidatura dell’arte dei pizzaioli napoletani per l ‘inserimento nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
La decisione è stata presa all’unanimità la Commissione nazionale italiana per l’Unesco su proposta del Ministero dell’Agricoltura Maurizio Martina- che ha lanciato su Twitter l’annuncio ufficiale della notizia- e con il sostegno del Ministero degli Esteri, dell’Università, dell’Ambiente, dell’Economia. La pizza è il simbolo di un intera nazione e, con la sua storia centenaria, l’arte dei pizzaioli napoletani è conosciuta, apprezzata e (soprattutto) invidiata in ogni dove, un vero e proprio marchio dell’Italia nel mondo. E, in questo periodo più che mai, un simbolo di riscatto della nostra terra e delle nostra radici.
Questa candidatura è frutto di un percorso che dura ormai da anni e l’iter per l’ammissione è ancora piuttosto lungo: la petizione #PizzaUnesco ha raccolto già circa 800mila firme- grazie anche alla forte valorizzazione e al boom di visitatori dell’Expo di Milano- ed ora il dossier sarà presentato e discusso nel corso del summit Unesco di Parigi del 2017, al quale parteciperanno oltre 200 paesi di tutto il mondo. Il verdetto si saprà, dunque, soltanto alla fine del prossimo anno.
E’ la prima volta, ha spiegato il responsabile legale del dossier, Dott. Petrillo, che “l’Unesco è chiamata a decidere su una tradizione connessa ad una produzione alimentare”. Fino ad ora, infatti, per una serie di cavilli burocratici la procedura non era mai stata portata avanti dalla Commissione deliberatrice e questo passo risulta essere importante, tra gli altri motivi, sia perché si tratta dell’unica proposta italiana, sia perché il nostro paese è riuscito a spiazzare la candidatura della pizza da parte degli americani. E questo gli italiani non avrebbero potuto mai consentire un simile furto. Non a caso, secondo uno studio della Coldiretti, il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia e “pizza” è la parola italiana piu’ conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 %), dagli spaghetti (7 %) e dall’espresso (6 %).
Se l’esito da parte dell’Unesco risultasse favorevole, l’arte dei pizzaioli napoletani sarebber il 7° tesoro ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, dopo tricolore l’Opera dei pupi (2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).