Il momento è arrivato. È come quando porti la tua macchina dal meccanico perché ultimamente ti sta dando solo problemi, e lui ti dice che ci vorrà un po’ per ripararla.
Poi, te la restituisce. E può capitare che sia tutto a posto, o che la macchina continui a fare le bizze. Il Napoli ha messo la prima, sabato, in quel di Udine. È tornato a vincere, in un campo dove non si vinceva dai tempi del primo Pocho, quello grassotello e coi capelli lunghi.
Era diventato improponibile e proibitivo quello stadio per noi, con una tifoseria e una squadra pronti a buttarsi nelle fiamme dell’inferno pur di sconfiggere il Napoli. E invece stavolta il Napoli è andato al Friuli conscio di essere di gran lunga più forte, e ha portato a casa tre punti fondamentali, anche alla luce dei risultati della domenica.
E adesso? Adesso è il momento di cambiare marcia. Aver messo la prima, essere ripartiti, deve solo rappresentare l’inizio del viaggio; viaggio che domani farà tappa in Europa per quella che è, a tutti gli effetti, la più importante partita stagionale finora.
È una gara fuori dal tempo, inutile pensare alle assenze, al momento stagionale che si sta attraversando, a cosa accade su altri campi. E il momento di farsi attraversare dalle emozioni dalle Champions, di farsi trascinare dal ruggito del San Paolo, di sentire l’odore della preda e di divorarla prima che provi a scappare.
Vincere aiuta a vincere, dicono. Allora vinciamo, il resto verrà da sé.