Il fascino di Napoli è raccontato attraverso le sue infinite tradizioni che a dispetto dei tempi ci sono più vicine che mai. La nostra città si sa, ad ogni angolo vede una storia e la secolare tradizione dello “struscio” è tra quelle più popolari.Lo struscio è la tipica passeggiata fatta lungo le strade di Via Toledo, ricca di negozi e boutique e ora protagonista delle lunghe ore trascorse all’insegna dello shopping compulsivo.
Anni fa però portava con sé un’altra storia. La storica via Toledo infatti, inscenava il tradizionale passeggio del giovedì santo. In quel giorno si era soliti andare a visitare i sepolcri, gli edifici religiosi che ospitavano il sepolcro di Gesù e le chiese da visitare erano sempre in numero dispari, non meno di tre e non più di sette.
Lo struscio del giovedì santo deriva dal fatto che in quei giorni le strade di Via Toledo erano particolarmente affollate a causa di un divieto del vicerè di Napoli Fernandez Pacheco de Acuña di transitare per le strade con i carri. Inizialmente questo divieto interessava tutte le vie principali della città e solo successivamente venne limitato alla sola via Toledo. A causa dell’elevata folla il passeggio era quindi molto lento e le persone strusciavano i piedi lungo la strada così come le stoffe dei vestiti, strusciandosi tra loro producevano quello strofinio sonoro.
Col tempo quest’impronta spirituale andò perdendosi e lo struscio diventò un qualcosa che avvicinava il sacro al profano. Era diventata una festa in cui l’alta borghesia incontrava la nobiltà e venivano mostrati a mò di sfida gli abiti più eleganti. A dispetto della piega che stava prendendo intervenne Ferdinando IV con una delibera che ordinava di interrompere questi costumi poco adatti alla sacralità della tradizione. Le donne dovevano semplicemente portare un velo e vestirsi nella maniera più sobria possibile.
Con la fine della dinastia dei Borboni questa festa di stampo spagnolo iniziò ad eclissarsi e lo struscio riprese la sua veste spirituale iniziando a coinvolgere anche il popolino. In particolare iniziò a distinguersi lo struscio del giovedì santo da quello del venerdì popolato invece dalla Napoli benestante.