di Alessandro D’Orazio
Emblematico è il caso di Milano, con la mensa di Viale Tibaldi, organizzata dall’associazione Pane Quotidiano, che ogni giorno distribuisce tra i 3.000 e i 3.500 pasti, e che ha fatto registrare lunghe code di bisognosi in strada. La fila all’esterno dei punti dell’associazione è risultata chilometrica, con sempre nuovi ospiti che in anonimato chiedono un piatto caldo per sfamarsi.
Nelle scorse settimane è stato il turno delle mense organizzate nelle città di Napoli e Roma, le cui immagini – mostrando lunghe code ed attese – avevano fatto il giro del web. Testimoniavano quello che purtroppo ancora oggi può essere constatato: il fatto che sempre più persone aderiscano alle iniziative organizzate dalle associazioni solidali. Sempre più bisognosi impossibilitati a provvedere al proprio sostentamento e che per questa ragione si affidano all’operato dei volontari.
Significative in tal senso le cifre riportate di recente dal progetto solidale dell’Antoniano “Operazione Pane”, secondo cui ad oggi sarebbero oltre 300mila i pasti caldi serviti da marzo – mese di inizio dell’emergenza – nelle 15 mense francescane interessate all’iniziativa. Si tratta di numeri spaventosi: il 45% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le persone che si rivolgono a queste strutture non sono solo quelle che vivono in strada, ma si parla anche di tantissime famiglie che mai avrebbero pensato di doversi rivolgere ad organizzazioni caritatevoli per riuscire a tirare avanti.
Si sta dunque assistendo ad un progressivo incremento della povertà, parzialmente alleviato da alcune iniziative in grado di alimentare un briciolo di speranza in un futuro migliore.