di Francesca Picone
Sono passati pochi mesi dalla vittoria dello scudetto ma, percepiti, sembrano anni. Un campionato compromesso già a novembre, un cambio (necessario) di allenatore, giocatori irriconoscibili e tifosi delusi ed avviliti. Cosa è successo? Dov’è quella squadra che ha infranto una serie di record stracciando letteralmente un campionato?
Non sto qui a cercare capri espiatori, colpevoli da portare al patibolo o ad enunciare tesi e congetture varie. Anche perché, a mio parere, non c’è un solo responsabile. Inoltre ognuno ha il suo modo di vedere le cose, le proprie convinzioni e sarebbe veramente inutile fare delle arringhe a favore di uno o di un altro. Il calcio è materia troppo opinabile per mettere tutti d’accordo.
Ma c’è una realtà inconfutabile : in campo ci vanno i giocatori. E, checché se ne dica, quelli di quest’anno non sono neanche la “copia di mille riassunti “ dei protagonisti del Napoli cannibale dello scorso anno.
Al di là di ogni attenuante (allenatore, preparatore atletico, mancati rinnovi) lo scempio a cui si assiste ha dell’assurdo!
Qui non si parla di un rigore sbagliato, e neanche di un gol divorato o una non parata. Questi sono solo gli effetti di un’unica grande causa: il vostro atteggiamento in campo!
L’appagamento, il sentirsi arrivati e già consacrati grandi campioni… Signori voi non avete fame!
Non avete capito che non c’è nessuna consecutio tra ciò che avete fatto e ciò che vi “risparmiate di fare” in campo. Non vige nessuna proprietà transitiva nello sport. Non vi è dovuto nulla se non una grande, enorme, incommensurabile gratitudine da parte dei tifosi.
Ma a noi non spaventa niente ! Abbiamo sostenuto giocatori scarsissimi (degli scappati di casa come si dice oggi) solo perché vestivano questa maglia! Bastava che facessero tutto ciò che era nelle loro possibilità… e noi li abbiamo applauditi! Siamo quei Tifosi “malati” che vi hanno osannato e idolatrato.. ma che, allo stesso modo, in un attimo vi possono far cadere a picco da un Olimpo di carta velina. Non siamo famosi per essere equilibrati.. e la cosa l’anno scorso vi è piaciuta assai.
Sono settimane che dico sempre la stessa cosa: “Qui non ci vuole un allenatore, qui ci vuole un bravo psicologo “ . Fate un bagno di umiltà, scusatevi per il pressappochismo e la supponenza dimostrata in più occasioni.. non solo a parole ma dimostrando di essere dei professionisti e non dei “campioni occasionali” . Noi non vogliamo essere il Leicester d’Italia, noi siamo il Napoli e la nostra città ha storia e cultura , ANCHE calcistica. Rimboccatevi le maniche perché da “Napoli Campione “ a “Napoli guapp e cartone “ è un attimo! E noi non ce lo meritiamo!