In occasione del Giubileo – indetto da Papa Francesco e avente il tema della Misericordia – “Le sette opere di Misericordia” del Caravaggio del Museo di Capodimonte- dovevano essere date in prestito al museo del Quirinale a Roma. L’opera dal 1612 a Napoli e ritenuta da allora inamovibile dalla sua allocazione, doveva trasmigrare lasciando sguarnita l’esposizione del Pio Monte della Misericordia.
L’’Ufficio della Presidenza della Repubblica ha annunciato di accettare e rispettare le richieste, giunte da più parti dalla città di Napoli, circa la decisione di non far spostare il Caravaggio dal suo abituale luogo di esposizione.
La naturale ubicazione dell’opera va rispettata non per mancanza di collaborazione e condivisone dell’arte con il resto dell’Italia ed il mondo tutto, bensì per difendere il patrimonio artistico e culturale di ciascuna città, di ogni luogo. Cessioni temporanee di opere d’arte sono plausibili, ma anche necessarie per divulgare l’Arte del nostro paese; ma le opere considerate l’anima di un museo, l’identità stessa del museo non possono essere spostate, per nessun motivo. Sarebbe come andare al Louvre di Parigi e non trovare il quadro della Monnalisa. Qualunque turista rimarrebbe deluso di recarsi in un luogo di cultura e non trovare l’opera ‘madre’ dell’arte museale che voleva conoscere. La città di Napoli è riuscita a difendere un pezzo della sua identità, con orgoglio e fierezza, sempre!