Dopo il sorteggio è partita inopportunamente, non fosse che da partenopei dovremmo esser a conoscenza delle più elementari leggi propiziatorie, la rincorsa ai biglietti (aereo e partita) per Varsavia. Il Dnipro è stato sottovalutato eccessivamente, certo tra noi e loro non c’è partita, ma se loro sono giunti in semifinale qualche pregio pur l’avranno e stasera ahinoi, sono emersi.
Un Napoli non nella sua migliore serata, apparso teso, e con 3/4 del reparto offensivo sottotono, ha fatto il resto (specifichiamo che agli azzurri anche l’1-0 sarebbe andato stretto per quanto visto nei secondi 45 minuti di gioco). Ma ancor più dei meriti ucraini e dei demeriti partenopei, ha potuto il signor Kim Thomas Haglund, guardalinee norvegese cresciuto a Sarpsborg, capoluogo della contea di Østfold, e che attualmente risiede a Rakkestad, piccola località di 7232 abitanti, situata nella medesima contea, sul versante sud-orientale del paese, ai confini con la Svezia. Spulciando i siti norvegesi, con l’aiuto del traduttore di google, scopriamo che Haglund, classe 1977, arbitro Fifa dal 2007, ha avuto l’onere e l’onore di dirigere insieme ai soliti Moen (arbitro) e Andas (suo collega guardalinee) la sentitissima finale di Coppa di Norvegia del 2014-15 tra Molde e Rosenborg (4-2 per il Molde). Questo signore che ha oltre 20 partite europee alle spalle, compresi i preliminari, sulla loro rete ha commesso un errore di una gravità pazzesca, non fischiando un doppio fuorigioco visibile ad occhio nudo da distanza siderale.
Le immagini parlano chiaro e fanno male, come un coltello piantato nella schiena, ma il colpo di grazia ti arriva leggendo le dichiarazioni dell’attaccante autore dell’immeritato pari, il quale riferendosi al fuorigioco dice: “Nessuno lo ha visto, è stato tutto così veloce. Io ho anche guardato il guardalinee prima di esultare”.
Giusto per non farci mancare niente, e per girare il coltello, ci vien in mente che, al netto dell’orrore arbitrale, quel genere di gol entra a pieno diritto nella top two delle reti che il Napoli ‘ama’ subire (Roma e Lazio in Coppa Italia per citare i più recenti). Al primo posto resiste a pieno merito la segnatura subita su calcio piazzato.
Pagelle
Andujar: Mai impegnato, nulla può sul gol irregolare. Voto 6
Albiol: Nessuna sbavatura. Voto 6
Britos: Come lo spagnolo. Voto 6
Ghoulam: Vero che il gol è in fuorigioco, ma lui dov’è? Voto 5
Maggio: Combatte, si propone ma è poco incisivo. Voto 5.5
Jorginho: Pessimo primo tempo, nella ripresa leggermente meglio, ma non è adatto a palcoscenici simili. Voto 4.5
David Lopez: Deve giocare da solo, solito combattente. Primo gol in maglia azzurra. Voto 6.5
Insigne: Evanescente. Voto 5.5
Hamsik: Il migliore del reparto offensivo. Pecca in continuità. Voto 6+
Callejon: Più evanescente di Insigne. Voto 5
Higuain: Perde la sfida con il portiere avversario, è lui che deve fare la differenza, in queste partite ancor di più. Lo attendiamo al ritorno. Voto 5.5
Subentrati:
Gargano: Perché sostituire David Lopez? Grintoso ma confusionario; perdiamo in fisicità. Voto 5+
Gabbiadini: Non può tirar fuori sempre il jolly, soprattutto se gioca 15 minuti. Batte anche lui maluccio gli angoli. Voto S.V.
Mertens: Poteva entrare prima. Voto S.V.
Benitez: Non è il solito Napoli ‘europeo’: nel primo tempo, dopo un inizio che faceva ben sperare, soffriamo il loro tatticismo esasperato e la loro ruvidezza. Nella ripresa trovato il vantaggio, sembriamo liberarci da ansie e paure, ma sprechiamo il raddoppio prima della scandalosa beffa ucraino-norvegese. Personalmente non condivisibile la scelta di puntare su Jorginho, Mertens per Insigne sarebbe stata la mia prima sostituzione, subito seguita da quella Callejon out – Gabbiadini in.
Arbitro: Fischia molto, troppo, eppure consente agli ucraini un gioco eccessivamente falloso, nonché tante perdite di tempo. Il suo collaboratore poi la combina davvero grossa. Voto 3
Dnipro: L’anticalcio. Estremamente organizzati e oggi anche fortunati. Sottovaluti oltremodo al momento del sorteggio: chi arriva in una semifinale europea qualche caratteristica positiva pur deve averla, e loro sono la migliore difesa della competizione.
De Laurentis vs Platini/Uefa: Voto 10-. Inutile aggiungere altro e chi condanna il presidente, vulcanico, troppo politically incorrect, sbaglia! La sua è stata un’analisi, tutto sommata lucida, che prescinde dall’orrore arbitrale odierno, un attacco al palazzo e al potere politico che amministra con arroganza e presunzione il giuoco del calcio. Il ‘meno’ è per il passaggio sull’Europa League utile SOLO (sarebbe stato preferibile ANCHE) per accedere alla Champions (Champions=soldi).
Sarà dura nella ex repubblica sovietica, ma se il Napoli mette il vestito che è solito indossare nelle notti europee (stasera il sarto non era in serata di grazia) e soprattutto se Gonzalo si presenta in Ucraina con tanto di smoking, magari vincendo la sfida con il portiere ucraino, si può dimenticare questa amarissima serata. Una serata che comunque, è bene ricordarlo, ci ha fatto ri-assaporare il sapore del grande calcio continentale ridando a Napoli città e pallonara una ribalta da protagonista, con un San Paolo che con le coreografie delle due curve e con il sostegno nei primi minuti e l’entusiasmo dopo il gol è stato letteralmente da brividi…