Reina: Qualche minima responsabilità sul pari inglese, 4 reti su 5 tiri nello specchio della porta. Voto 6
Albiol: Preso in velocità va in difficoltà, si procura il penalty del momentaneo pari. Voto 6
Koulibaly: Con il fisico prova a contrastare la tecnica e la rapidità degli ospiti. Voto 6
Ghoulam: La sua uscita dal campo pesa come un macigno sulla sfida di stasera. Voto 6.5
Hysaj: Adattato a sinistra ci mette cuore, ma non basta. Voto 6
Allan: Meno brillante del solito, contro questo Manchester può capitare. Voto 6
Jorginho: Solito dispensatore di passaggi, freddo dagli undici metri. Voto 6.5
Hamsik: Da un pallone da lui perso, parte il contropiede del 2-3. Quando la squadra per 21-30 minuti ha dispensato Calcio, lui era parte integrante di quel meccanismo perfetto. Nei momenti difficili non è riuscito a trascinare i suoi, andando in difficoltà come i suoi compagni. Chiedere la testa di Marek, considerarlo il capro espiatorio di questa serata negativa e sfortunata è francamente ingiusto. Non è la questione del legame con la città, non è la mancanza di gratitudine, è proprio non voler capire di calcio. In questo primo segmento stagionale non abbiamo visto certamente il miglior Hamsik, ma non considerare il peso di questo ragazzo nello spogliatoio e soprattutto nei meccanismi di questa squadra è ignorare il calcio. Lo slovacco è questo nel bene e nel male, nelle sue amnesie e nella sua ‘leggerezza’ in certi contrasti che ti fanno bestemmiare in aramaico, e nelle sue giocate che ti illuminano. Prendere o lasciare. Io prendo, ‘voi fate vobis’. Voto 6
Mertens: Lo scambio che porta al gol Insigne è poesia. Voto 6+
Callejon: Ha sul piede il pallone del 3-2 un minuto prima del 2-3. Voto 6
Insigne: Un gol, una traversa e un sombrero volante e tanta qualità, senza dimenticare la fase passiva. Voto 7
Subentrati
Maggio: Prova a metterci esperienza e grinta. Voto 6
Rog: Combatte. Voto 6
Ounas: Tocca pochissimi palloni. Voto 6
Sarri: I primi 30 minuti sono semplicemente perfetti. Dopo il gol di Insigne le avvisaglie delle prime difficoltà, la mazzata di Ghoulam fa perdere la bussola, il City ci schiaccia e pareggia.
La ripresa è stata una sfida tra un ottimo undici ed uno ‘più’ ottimo’. I due collettivi hanno lasciato maggiormente spazio ai singoli, i giocatori del City sono superiori e hanno portato a casa i tre punti, sfruttando appieno anche il momento topico di questa ‘battaglia’: il 3-2 tramutatosi in 120 secondi in 2-3.
Si aprono i soliti processi e si cercano i colpevoli. L’onnipresente Reina, ma soprattutto Marek ed ancor più la famigerata panchina corta.
In effetti se in Champions la panca fosse lunga come in campionato, avremmo probabilmente lasciato Hysaj sulla destra e visto finalmente Mario Rui.
Al netto di stasera e del regolamento europeo che si differenzia da quello italiano, mi piacerebbe chiedere a chi fa questa obiezione, dove la rosa del Napoli peccherebbe in profondità.
Se poi il sostituto di Ghoulam, attualmente uno dei migliori terzini sinistri in circolazione, deve essere un calciatore del suo medesimo valore, o magari a lui superiore, suggerirei di cambiare spacciatore e di far un bel bagno di umiltà e razionalità.
Il discorso fatto per Ghoulam vale per tutti i giocatori ‘titolari’ di questa orchestra orchestrata da Sarri.
Abbiamo 5 difensori centrali, il rumeno Chiriches e Maksimovic possono tutto sommato far riposare Albiol e KK (a turno) senza particolari rimpianti nelle sfide meno impegnative (in Italia almeno una decina).
Maggio è un professionista esemplare, Mario Rui da scoprire ma dovrebbe conoscere già i dettami sarriani.
Della mediana neanche parlo, sarebbe sprecare tempo. Per l’attacco si paga l’infortunio di Milik, sostituto di Mertens e la mancanza di riserve all’altezza sugli esterni, con il giovane ed acerbo ma apparentemente talentuoso Ounas ed il poco ‘considerato’ Giaccherini.
Sul portiere potremmo scrivere fiumi di lettere, sillabe, parole, dire tutto ed il suo contrario, per cui ci teniamo Reina con i suoi pro e i suoi limiti.
Il tifoso è irrazionale per natura:”amma’ vencere because noi siamo il Napoli”. Vorremmo quindi in panca, utili giusto all’occorrenza,un secondo Ghoulam, un secondo Insigne, un secondo e terzo Mertens, un secondo Callejon, un secondo KK etc ed un secondo etc…Poi c’è la realtà.
In Italia forse solo una squadra, che vince da sei anni sul territorio nazionale, può contare su una rosa dove titolari e panchinari (volendo usare questi termini da calcio di un tempo) si equivalgono; in Europa si contano sulle dita di una mano. Ammetto la mia ignoranza sul football extra-italico, ma non mi sovvengono sostituti top player per i top player dei top club europei.
Se Ghoulam dovesse restare fuori per mesi, così e molto più che per Milik, si entra nella sfera della sfortuna, della sorte che ti è avversa proprio nella stagione in cui avevi, ed hai le carte in regola per provarci.
Anziché però pianger la situazione, anziché sindacare dall’alto delle nostre soggettive enciclopediche conoscenze acquisite sui campi di calcio, sulle panchine di mezzo mondo e negli spogliatoi dell’altra metà del mondo, ci si rimbocca le maniche e si lavora con Mario Rui, nel caso specifico. Gli ostacoli e le difficoltà aumentano ancor più, forse troppo, ma non si molla.
Tornando a stasera: si sono prese due reti su contropiede e due su calci piazzati, solito problema che conosciamo e su cui non si trova una soluzione.
Tornando a Ghoulam ed Hamsik: l’eventuale perdita dell’algerino va ad intaccare uno dei punti di forza del Napoli, quell’asse sinistro di cui Marek, proprio il capitano senza palle e che sparisce regolarmente nelle partite che contano (quali sono poi le sfide che non contano?!) è un perno fondamentale.
Champions: Il passaggio del turno è compromesso e non dipenderà solo da noi.
Arbitro: Direzione sufficiente. Voto 6
City: Mix di gioventù ed esperienza, di forza e tecnica e velocità. Outsider di lusso per la coppa dalle big orecchie.