Reina: Fa poco o nulla per evitare le 4 reti ospiti. Potrebbe far meglio sull’1-3. Voto 5
Albiol: Sovrastato da Dzeko in occasione del primo gol dello bosniaco. Voto 4.5
Koulibaly: Naufraga anche lui, gravissimo l’errore sul pari. Voto 5
Hysaj: Non commette disattenzioni evidenti, ma la difesa oggi, poco sorretta dal centrocampo, è stata inguardabile. Voto 5.5
Rui: Sfortunato nella circostanza del pareggio, regala il poker ai capitolini. Voto 4.5
Allan: Perde la sfida con Nainggolan. Solito combattente. Voto 5.5
Jorginho: Partecipa all’incomprensibile harakiri sul pari, tocca tanti palloni senza trovare le giuste misure. Voto 5.5
Zielinsky: Nessuna giocata degna del suo discontinuo talento. Voto 5
Callejon: Macina chilometri, sfortunato quando da angolo colpisce il palo. Voto 6
Mertens: Il gol nel finale gli consente di strappare la sufficienza in un match dove riesce ad incidere poco. Voto 6
Insigne: Il gol dell’illusorio vantaggio, costante pericolo per la difesa giallorossa, Allison e un pizzico di imprecisione gli negano altre segnature. Voto 7
Subentrati:
Hamsik: Entra nel momento della catastrofe. Voto 6
Milik: Riassapora il campo lo sfortunato polacco, speriamo possa dare il suo contributo in questo rush finale. Voto 6
Sarri: Partita vivace sin dai primissimi minuti: Perotti ed Insigne sprecano, il 24 azzurro fa centro, ma un suicidio in mediana, dove il Napoli stasera perde la gara, consente alla Roma l’immediato pareggio.
Quel vantaggio poteva e doveva servire a scrollarsi di dosso la naturale-umana-scontata ‘mazzata’ dell’Olimpico (ecco lo svantaggio di giocare sempre dopo, soprattutto per chi BIG BIG BIG non è ancora). Regaliamo invece il pari alla Roma: difesa nostra alta e mal posizionata, il loro centrocampo in pressione, rischiamo e perdiamo palla, Under, con la sfortunata complicità di Rui, fa gol.
Il pareggio e le parate di Allison, tutte nei momenti cruciali, l’ingenuità di Albiol che lascia Dzeko libero di colpire di testa e raddoppiare, fanno il resto.
Nella ripresa gli azzurri spingono e ci provano, soprattutto con Insigne che lancia la sfida al fortissimo portiere brasiliano, perdendola.
Dzeko trova il tris, il Napoli sbanda e rischia l’imbarcata, dando qualche segnale di reazione dopo il poker di Perotti (regalissimo di Rui), rendendo meno amaro il passivo con Mertens.
Punizione severa, forse ingiusta, ma gli episodi condannano il Napoli, in una serata di marzo dove le romane sembrano dare un deciso indirizzo alla lotta tricolore.
Al netto della sfortuna, degli episodi e di Allison, bisogna però interrogarsi sulla frenesia che ha accompagnato la squadra, incapace di gestire con raziocinio e freddezza i frangenti delicati della gara.
Ancor più resta il dato delle partite casalinghe, al San Paolo il Napoli ha lasciato 10 punti (2 con Fiorentina ed Inter, 3 con Juve e Roma), andando in qualche modo a ‘vanificare’ il cammino strepitoso in trasferta. I big match del girone di ritorno, Milano due volte e Torino, volendo anche Firenze e Samp, sono tutti lontano da Fuorigrotta, visti i numeri, meglio così.
Forse le parole di Sarri che ha paragonato il suo Napoli all’Olanda perdente ma bella, ricordata dai posteri pur senza titoli iridati portati a casa (due mondiali persi in finale), questa sera assumono una valenza estremamente significativa e concreta.
Contro una Juve rullo compressore in Italia, la società-squadra Napoli può poco più di quanto finora fatto e realizzato, inutile cercare colpevoli, inutili e ingenue le fazioni.
Stupido accusare la società di immobilismo sul mercato, pur prendendo il Verdi di turno, pur avendo una rosa più lunga (la rosa azzurra non è in realtà così corta, e può tranquillamente paragonarsi, anche in ‘lunghezza’ a quella di 19 compagini italiane), una serata meno brillante, meno fortunata, a te può capitare.
Allo stesso tempo è altrettanto infantile accusare Sarri e i suoi ragazzi di aver ‘scelto’ deliberatamente di abbandonare la coppa Italia: avremmo perso in semifinale vs i sabaudi, e l’Europa: avremmo potuto raggiungere gli ottavi, forse i quarti di Champions, ma ovviamente non potevamo andare oltre.
L’abbiamo detto mille volte, lo ripetiamo anche ora dopo questa sconfitta che sembra segnare il nostro destino: i ragazzi e Sarri hanno ‘firmato’ un patto, forse presuntuoso e pretenzioso, ma l’hanno voluto e l’hanno fatto.
Stasera quel patto subisce una brusca frenata, forse un doloroso risveglio, ma ora, più di prima, dovranno dimostrare che la scelta fatta ha le sue fondamenta e va solo supportata.
A noi che amiamo il Napoli resta il terrore che la ‘favola’ possa volgere al termine, ma anche la possibilità di tornare ad essere ‘puri tifosi’. Ai nostri ragazzi resta l’amarezza, ma magari anche la possibilità di ‘alleggerirsi’ del peso che nasce dall’essere lepre.
Detto ciò, almeno fino al recupero di Juventus-Atalanta, manteniamo la vetta, per cui riprendiamo la marcia e restiamo pronti ad approfittare di ogni minimo passo falso dei cannibali.
Arbitro: Fischia poco, qualche piccolo dubbio su un contatto in area con protagonista Mertens. Voto 5.5
Roma: Arriva al San Paolo malconcia, sfodera una buonissima prestazione ed ottiene più di quanto probabilmente si aspettasse, trascinata da un sontuoso Dzeko ed un insuperabile Allison.