di Mirko Torre
Senza fiato.
L’istantanea emblematica della serata di ieri è quella di Zielinski che esce dal campo stringendosi il petto, perché senza respiro.
Questo lascia la sconfitta casalinga con l’Empoli, al netto delle tante, troppe, occasioni da gol condite anche da due legni che allungano la statistica a 13 in campionato.
Che il Napoli dopo la straordinaria prestazione di giovedì contro il Leicester avrebbe incontrato difficoltà dal punto di vista fisico e mentale era scontato, i ragazzi hanno speso tanto per portare a casa una qualificazione che per la situazione in cui ci troviamo è oro colato.
Ci si è trovati davanti un Empoli che è sicuramente la sorpresa del campionato, la squadra di Andreazzoli è sicuramente scesa in campo per giocare la propria partita indipendentemente dall’avversario, così come sta facendo da inizio campionato, però è chiaro che una squadra come il Napoli che ha ambizioni di alta classifica non può e non deve assolutamente perdere queste partite.
Spalletti non ha mai voluto cercare alibi e noi ci accodiamo al mister, però è palese che il momento in cui ci troviamo ha dell’incredibile.
E’ impossibile per chiunque pensare di perdere uno o addirittura due giocatori ogni volta che si scende in campo, stravolgendo di fatto tutto quello che l’allenatore ha provato a creare per rimediare alle assenze, e la sostituzione di Zielinski dopo pochi minuti ha cambiato tutto in campo.
Se il polacco era stato tra i migliori in Europa League, il subentrante Insigne non è stato chiaramente all’altezza fisicamente e soprattutto mentalmente, non entrando mai in partita, se poi ci si aggiunge un Mertens impalpabile per quasi un’ora, il pallone che sembrava davvero non voler entrare in porta e soprattutto uno dei gol più rocamboleschi che si ricordi a siglare l’ 1-0 toscano, ecco che il Napoli esce dal campo a mani vuote e si ritrova in un attimo quarto in classifica, in attesa di Milan-Napoli che a questo punto può essere decisiva almeno per il momento.
Fin dall’inizio ci abbiamo creduto, quando ancora non si sapeva cosa fosse questa squadra e questo gruppo e continueremo a farlo anche oggi, nonostante la sconfitta pesi incredibilmente sul morale di tutto l’ambiente.
Siamo tifosi del Napoli, per noi non esiste una stagione che fili liscia come l’olio, per questo non c’è da abbattersi. Il campionato rimane ancora lunghissimo, la lotta lì davanti è serrata e c’è un girone di ritorno intero da giocare per provarci fino all’ultimo, spalla a spalla con questi ragazzi a cui al momento è difficile chiedere di più.