di Mirko Torre
Arriva finalmente la prima sconfitta stagionale, a favore di tutti quelli (anche tifosi azzurri) che l’aspettavano e che erano pronti come da tradizione a trovare l’agnello sacrificale alla prima occasione utile. Ieri sera è arrivato il turno di Mario Rui, spesso bersagliato da critiche talvolta giuste, ma mai così sbagliate come in quest’inizio di stagione.
Il laterale portoghese ha grandi limiti caratteriali è questo è ormai appurato, limiti che lo hanno portato a effettuare un’entrata a piede a martello in ritardo, dopo mezz’ora di gioco, in una situazione di gioco non pericolosa, lasciando di fatto i compagni in 10 per tutta la partita come successe con Osimhen a Genova.
Mario Rui ha sbagliato, e il mister lo ha ammesso nelle interviste post partita, e la totale fiducia nel tecnico toscano porta a pensare che quest’episodio sarà sicuramente uno spunto di crescita perché non accada più.
Nonostante l’uomo in meno il Napoli tiene botta a uno Spartak Mosca venuto a Napoli con la cattiveria giusta, forse anche troppa in alcune situazioni, che nella ripresa riesce ad agganciare e poi superare gli azzurri e portare a casa 3 punti importanti, ma che vista la sconfitta del Leicester non cambiano molto la situazione del girone.
Gli uomini di Spalletti ci provano con l’ingresso di Osimhen che tenta (e ci riesce) di portare linfa vitale al gioco e ai compagni con i suoi infiniti movimenti in profondità, tanto da costringere i russi a interventi scomposti per salvare il salvabile, facendo espellere il laterale belga Caufriez a dirci minuti dalla fine. Osimhen al momento è in stato di grazia e lo ha dimostrato anche ieri sera, portando a 7 i gol complessivi nel mese di settembre, unico in Europa in tutte le competizioni, ma non è bastato a riagguantare una partita che comunque il Napoli non ha mai mollato.
Partite come queste e questi risultati servono a far crescere ancora la mentalità dei giocatori, con la speranza che la cattiveria mostrata in queste prime partite porti i ragazzi ad azzannare al collo la Viola domenica e portare a casa 3 punti fondamentali per il campionato, vero obiettivo secondo me in questo momento della stagione.
Lo Spartak Mosca si conferma bestia nera dei partenopei, come trent’anni fa quando eliminó l’ultimo Napoli di Maradona dalla coppa dei campioni, e non è un caso che questa partita sia svolta dopo trent’anni proprio allo stadio Diego Armando Maradona.
Chiamarlo stadio al momento comunque risulta complicato, viste le sembianze teatrali acquisite dagli spalti di Fuorigrotta ormai da inizio stagione, infatti anche ieri sera si è sentito il boato del silenzio, proprio in un momento in cui la squadra in difficoltà avrebbe sicuramente beneficiato del dodicesimo uomo in campo che la spingesse alla vittoria come successo in mille altri momenti di difficoltà. Il CTS ha approvato finalmente la capienza aumentata al 75% e questo è il momento per la società e per gli organi competenti di rivedere quelle normative assurde che rendono allo stato attuale il Napoli l’unica squadra a cui è vietato tifare in libertà allo stadio.
Il Napoli perde in campo, ma mantiene quella mentalità di cui sto scrivendo da inizio stagione, lanciando grandi segnali di crescita e a parere mio anche di attaccamento, confermando che ci sarà da divertirsi. Adesso pochissimo tempo per recuperare le energie mentali e fisiche e si andrà subito a Firenze, altra bestia nera azzurra soprattutto negli ultimi anni, per rimanere lassù e continuare a stupire tutti..Noi sogniamo ancora e non provate a farci smettere .