di Claude De Bray
“Ahi, serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma di bordello!”
Scrivo di getto, senza badare troppo alla forma; lo so è una pessima abitudine che risale a quando avevo solo un telefonino e mi scocciavo di correggere e perdere tempo per timore di perdere il filo del discorso, cosa che continua ad accadere anche ora che ho un portatile e la testa molto più vacillante di un tempo.
Come per il telefonino, presto, anche dal portatile uscirà un omino che mi dirà che proprio non ce la fa più a sopportare il carico di tutte le puttanate che scrivo.
Ad ogni modo oggi a farla da padrone ci sono più di un argomento; il caso “Palermo” che poi ha investito anche Roma, i referendùm, il reddito di cittadinanza, i bonus ed il salario minimo; dunque diamoci da fare.
Quando prende uno scrutinatore ed un presidente di seggio e quali sono le responsabilità?
Prendono l’astronomica cifra che oscilla tra i 192 ed i 208 euro per gli scrutinatori e da 262 a 282 euro per i Presidenti di seggio, esentasse, ovvero non concorrono ad aumentare il reddito e che è esattamente come veniva retribuito nel 1994.
Iniziano con la convocazione per il sabato alle ore 16 e terminano il lunedì a fine scrutini; ottimisticamente si parla di circa 28 ore lavorative; poco più di dieci euro ad ora nella migliore delle ipotesi.
Le responsabilità nemmeno le cito tante ne sono, tutte mirate al corretto svolgimento ed al controllo di illeciti e frodi per le quali possono essere chiamati a rispondere penalmente.
Ora, veniamo al tanto discusso “salario minimo” che non è una imposizione della Comunità Europea ma un invito o meglio una indicazione alle Nazioni per scongiurare la piaga dei lavori sottopagati e per i quali pur lavorando rasentano la soglia di povertà.
Per quanto vero che lo scrutatore potrebbe essere una persona con reddito lavorativo, ciò non accade quasi mai in quanto sono i ragazzi, che pur di racimolare qualche soldo, si prestano a questo calvario; possiamo dunque parlare tranquillamente di sfruttamento da parte dello Stato stesso a mio modesto ed inconcludente avviso.
In Italia, che di normale non ha proprio niente, si discute del Reddito di Cittadinanza che certamente ha le sue molte pecche ma è sempre al centro del mirino contrariamente al Bonus edilizio che a giusto merito è stato definito tra le più grandi frodi di questo secolo.
Per il reddito di cittadinanza si stima che i furbetti abbiano incassato una cifra che oscilla intorno ai cinquanta milioni di euro per il solo 2020; robetta di poco conto rispetto ai ben 4,4 miliardi per bonus facciate, ecobonus, sismabonus, bonus ristrutturazioni.
Indovinate chi ogni giorno aveva come mantra invettive contro il reddito di cittadinanza mentre sposava la causa del famoso bonus 110%? Nemmeno merita di essere citato; diciamo che lo definirei “l’innominato”.
Draghi è stato costretto ad una serie di correzioni volte ad arginare questo dilagare di frodi che causano un danno di immani proporzioni che ricadono sul debito pubblico e dunque sui cittadini; proprio ora che si inizia a parlare, finalmente, di debito pubblico da ridurre visto che siamo tra i paesi più indebitati.
Insomma vediamo, come sempre, la pagliuzza ma continuiamo a non vedere le travi, ma travi che sono ben oltre quelle montate sulla nave Pioneering Spirit lunghe 170 metri e dal peso di 6500 tonnellate ciascuna ed orgoglio italiano nate in quel di Trieste. Di certo non siamo abituati ad usare lenti d’ingrandimento ma sicuramente sappiamo usare benissimo i microscopi.
Poi c’è questo mantra degli imprenditori che non trovano camerieri, baristi, personale alberghiero, cameriere e manovali come di personale dedito alle raccolte agricole additando il reddito di cittadinanza a causa primaria.
E basta!!!!!
La verità è che uno stagionale oltre a non avere un salario degno di tale nome non è nemmeno tutelato dal periodo in cui non svolgerà alcuna attività.
Ed ecco in arrivo la “mandrakata” … correrà in soccorso proprio il reddito di cittadinanza riveduto e corretto che potremo definire il “Salario di cittadinanza”
Due piccioni con una fava con la buona pace dei denigratori del RdC e benedetto dalla Comunità Europea.
Siamo dei geni senza alcuna ombra di dubbio.
Ahhhh dimenticavo, vi avevo detto che per i referendum in qualunque caso ne sarebbero usciti tutti vincitori?
Chiamatemi S.E. Mago Otelma! (scherzo ovviamente)
E sì, il referendum non ha raggiunto il quorum ma le schede di chi ha votato avrebbero sancito la vittoria del SI.
Italia SI, Italia NO.…la terra dei cachi!!!
Per la cronaca soltanto dieci anni fa gli italiani votarono il referendum che mirava ad estromettere i privati dalla gestione dell’acqua; non so a voi ma a me, intanto, arriva la bolletta della GORI che ho scoperto da poco è una partecipata di ACEA.
Ho scoperto pure che, nonostante il grande impegno svolto dai distributori e dunque manutentori, dalla fonte al rubinetto abbiamo una dispersione solo del 42%, dato nazionale, perché quello campano in alcuni casi sfiora il 56% nonostante i cittadini siano parsimoniosi visto che tra un po’ sarà più conveniente bere un litro di vino rievocando la citazione
“… ubriacatevi senza smettere!
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro…”
Tutto questo in piena crisi idrica che rischia una serie di restrizioni per l’uso abitativo oltre a compromettere l’intero comparto agricolo.
Avendo promesso al Direttore Megagalattico di non parlare del caro lettino ed ombrellone non lo faccio per evitare la censura e la citazione di tutte le sacre scritture che il Megadirettore conosce a memoria.