di Alessandro D’Orazio
“Non lo sto chiedendo a New York. Sto solo chiedendovi di aiutare New York ad aiutarvi”: sono state queste le parole del governatore Andrew Cuomo che ha parafrasato una citazione di Tom Cruise in “Jerry Maguire” per convincere gli abitanti della città più cinematografica del mondo a rispettare le prescrizioni per l’emergenza da Covid-19. In questi giorni il 62enne esponente democratico ha attinto a piene mani a Hollywood grazie ai contributi di numerosi personaggi illustri. Robert De Niro, Danny DeVito e Ben Stiller hanno invitato con i loro video tutti i cittadini a restare a casa.
I briefing mattutini in diretta tv del governatore dell’Empire State, figlio di Mario Cuomo che per 12 anni aveva ricoperto il suo stesso incarico, hanno poi fatto il resto. Proverbiale la sua tenacia, da rinvenire forse in quelle salde radici italiane: i nonni paterni erano originari, rispettivamente, di Nocera Inferiore e di Tramonti, in provincia di Salerno, mentre quelli materni della Sicilia.
Per molti elettori democratici, in netta maggioranza nello Stato di New York, la sua rassicurante presenza contrasta con il basso profilo adottato da Joe Biden, lo sfidante in pectore di Trump alle presidenziali di novembre.
Proprio lo stesso Biden lo ha lodato pubblicamente, dicendo che le sue conferenze sono diventate vere e proprie “lezioni di leadership”. Parole che potrebbero preannunciare scelte importanti in futuro: un anno fa Cuomo venne indicato come possibile capo di gabinetto della Casa Bianca, in caso di vittoria dell’ex vice di Obama. Una opzione che, alla luce della popolarità del governatore e delle parole del candidato democratico, potrebbe diventare più di una suggestione.
Nel frattempo una parte del discorso pronunciato da Cuomo lo scorso 24 marzo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus è diventato il testo di un video sulla Grande Mela realizzato da un’agenzia creativa, la Convicts. Il filmato, che ha già oltre 820mila visualizzazioni, è stato postato su Twitter anche dallo stesso governatore.
Le immagini, tutte in bianco e nero, mostrano scene di vita quotidiana tra i grattacieli e i luoghi simbolo della città americana, ma anche frame dell’attentato alle Torri Gemelle. Il finale è un inno all’amore: “Che tu sia bianco, nero, mulatto, asiatico, basso, alto, gay, etero. New York ama tutti. Ecco perché amo New York. E alla fine, amici miei, anche se è una lunga giornata, e questa è una lunga giornata, l’amore vincerà ancora contro questo virus”.