Se siete regolarmente sposati o con un compagno fisso, e in un pomeriggio uggioso avete pensato di prendervi un momento di distrazione, registrandovi al sito di Ashley Madison, iniziate a preoccuparvi.
Pare che la promessa di privacy millantata dagli ideatori del sito, garantita alla modica cifra di 19 dollari, non sia stata rispettata, al punto che gli hacker di Impact Team sono riusciti a violare il sito, pubblicando una lista con i dati sensibili di oltre 32 milioni di potenziali fedifraghi, numero di carta di credito incluso.
Il dato interessante, per chi scrive, sta nel 124 milioni di utenti mensili del dating-site, dedicato alle persone regolarmente sposate, o con una relazione stabile, in cerca di evasione. E’ proprio nel target di utenti la differenza con altri siti tipo Badoo o Facebook, utilizzati per socializzare ma non specificamente per “tradire” il proprio partner. Anche se sarebbe più giusto parlare al femminile visto che gli stessi hacker di Impact Team hanno dichiarato di ritenere che «il 90-95% dei veri utilizzatori è di sesso maschile».
La mia riflessione in proposito è: le donne sono più fedeli, o meno tecnologiche? Un potenziale “amante”, le rappresentanti del gentil sesso, lo scelgono ancora fra le corsie del supermercato, o in palestra? No, perché, statisticamente, se i maschi propensi al tradimento sono per la stragrande maggioranza collegati al sito, credo sia inevitabile chiedersi chi ci sia rimasto, in giro, a cui approcciarsi…
Ma poi, dall’altra parte del monitor, ci sono altrettante candidate disponibili?
Sarò una romantica nostalgica, ma resto dell’idea che anche se si parla di tradimenti, i vecchi sistemi siano sempre più sicuri. Non si rischiano brutte sorprese (le foto inserite nei profili spesso non corrispondono alla realtà, e ci si sa), non si lasciano tracce in giro (ovvio che anche per questo occorre un po’ di scaltrezza, sappiatelo) e non si rischia di finire in una black list, lavando in piazza i panni sporchi che dovrebbero, indiscutibilmente, restare in famiglia.