di Viviana Trifari
Nera e Mariagabriela sono due sorelle tanto diverse quanto complementari, la prima zoppa, astuta e abile con le parole, la seconda bella e docile, entrambe si proteggono l’un l’altra da quando hanno perso la madre e il padre ha trovato una nuova moglie, la classica matrigna arcigna e indifferente.
Nera colma le sue mancanze con le parole, che cura, sceglie e cesella per ogni occasione possono essere balsamo e ghirlande di fiori per Mariagabriela oppure spade, scudi ed elmi contro la cattiveria della gente. Mariagabriela invece si sostituisce alle gambe di Nera scegliendo per lei il cammino più dolce quando portano al pascolo le bestie, oppure si trasforma nella carezza che le manca ogni sera , per ogni volta che vorrebbe la mamma ma trova solo il bastone della sua matrigna e l’indifferenza colpevole del papà.
Nera scopre presto la potenza delle parole, che possono tutto, possono essere anche di più, di più della realtà, perchè le parole sono pensieri e la fantasia è il motore del mondo, l’immaginazione colora i giorni bui e nutre l’animo dove manca il pane.
I guai iniziano quando Mariagabriela cade nelle grinfie del Visconte, un uomo cinico e attratto dalla bellezza e dalla gioventù.
Nera per salvare Mariagabriela si metterà in cammino, accompagnata da Michelino il suo amore “in erba”, il gatto selvatico salvato anni prima proprio grazie alla sua dote di incantare con le parole e la Monaca Ganar che anni prima le regalò la capacità di leggere per sopperire con le storie alle mancanze di una bambina con un piede lento.
Nera riuscirà a spogliarsi della sua vecchia vita grazie alla potenza delle parole, fiori nei cannoni, armi che scavano a fondo senza lasciare segni in superficie.
Patrizia Rinaldi ha scritto una favola che è un inno d’amore per la conoscenza, per la cultura, per i libri e la lettura, per l’uso sapiente delle parole e la magia dell’immaginazione.
E io ci ho letto tanto ma tanto di più, ho letto tra le righe (senza neanche affaticarmi troppo) la sua attenzione per gli ultimi, per chi non ha avuto grandi possibilità né bravi maestri.
Ho letto l’amore per coloro che non hanno parole dietro le sbarre, ma solo pensieri soffocati e desiderio che qualcuno possa trovarli e salvarli.
Ho letto la sua capacità di vedere la bellezza dell’animo in ogni creatura e volerla svelare.
E infine ho letto il suo grande amore per la sorella e la grande tenacia nel volerla ricordare e continuare a celebrare ed amare attraverso ogni parola.
Hai la mia parola: dono e promessa insieme, non mancheranno mai parole per chi si ama infinitamente, la scrittrice promette e mantiene e ne regala di così belle che sembra quasi di “rubare” un’opera d’arte a leggerle e sentirle proprie.
A Patrizia Rinaldi va tutta la mia gratitudine, per non farmi mai sentire sola quando la leggo, perchè le sue parole delicate, attente e tanto accurate mi continuano a far sperare che la bellezza dei libri e l’uso preciso delle parole possano cambiare il mondo molto più di quanto non facciano guerre e soldi, una rivoluzione gentile di sicuro avrebbe un potere detonante molto più potente di qualsiasi arma chimica.
Sperare in una rivoluzione che parta dalle parole, dopo questa lettura sembra possibile e allora grazie davvero: quando le parole instillano speranza vuol dire che hanno fatto centro e io oggi mi sento dolcemente colpita e affondata.