di Raffaele Carotenuto
La previsione della costruzione di un deposito costiero di Gas Naturale Liquido (GNL) nell’area del Porto di Napoli, all’interno della Darsena Petroli, della capacità di 20 mila metri cubi, rappresenta, in ordine di tempo, un ulteriore schiaffo alla zona orientale della città.
I quartieri di San Giovanni, Barra, Ponticelli e Poggioreale-Zona Industriale, non sentono la necessità né il bisogno di “convivere” con ulteriori tecnologie pesanti, inquinanti, dannose e pericolose per la salute dei cittadini.
La comunità di donne e di uomini della zona orientale della città di Napoli vuole respirare aria pulita, riappropriarsi del proprio mare, sentirsi sicura e poter vivere il territorio in condizioni di vivibilità accettabili, senza potenziali pericoli di incidenti rilevanti.
Non si tratta solo di affermare un principio di precauzione, pur affermato dalla carta costituzionale e dallo stesso Codice dell’ambiente, oltre al diritto comunitario ed internazionale, ma di riappropriarsi di porzioni di territorio negate da decenni, sottratte e nascoste alla vita di relazione.
Nella zona orientale il processo di bonifica, a partire dai suoli Kuwait Petroleum Italia S.p.A. (ex raffinerie), condizione propedeutica e necessaria, non è ancora iniziato, con grave e perpetuato danno alla salute pubblica. Men che meno è stato progettato, oltre la previsione della variante urbanistica, lo sviluppo riqualificativo ed occupazionale di questa parte della città.
Per questi motivi chiamiamo i candidati a Sindaco, i candidati al Consiglio Comunale di Napoli e i candidati Presidenti e Consiglieri alla Municipalità 6, a sottoscrivere questo PATTO CIVICO:
che dichiari PUBBLICAMENTE l’impegno a battersi affinché abbia immediatamente inizio la bonifica dei territori inquinati, a restituire ai cittadini il mare sottratto dall’area portuale e industriale, a ridabire il NO all’impianto di GNL e all’ampliamento della piattaforma a terra dell’area containers all’interno del Porto (Co.Na.Te.Co.), a liberare l’area dalle ex raffinerie, a favorire processi occupazionali veri e duraturi, a creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile, pulito, sicuro e compatibile con il sacrosanto diritto alla salute, al futuro e alla vita.