di Alessandro D’Orazio
La storia del piccolo Pedro è sicuramente uno di quegli episodi da raccontare all’infinito soprattutto a quei bambini fortunati che di patimenti economici non hanno mai sentito parlare. A Bauru, infatti, cittadina brasiliana nota per aver allevato uno dei più grandi calciatori mai esistiti, vale a dire “O Rei” Pelè, è ambientata la vicenda del nostro protagonista: un bambino di 8 anni, figlio della cassiera Gleice ed impossibilitato – a causa delle ristrettezze economiche familiari – ad acquistare le celebri figurine Panini, immortale passatempo di ogni fanciullo.
In questi casi si sa, l’immaginazione dei bambini è grande e se non si riesce ad arrivare col denaro, ecco che viene in soccorso l’intelletto; Pedro decide così di “disegnarsi” da solo sia l’album che le figurine dei suoi calciatori preferiti, grazie alla grande inventiva e creatività che lo contraddistinguono. L’idea è semplice, ma al tempo stesso originalissima: al posto dell’album un quaderno senza copertina e dentro le immagini disegnate dei campioni della sfera ovale, il tutto ricalcando l’inconfondibile stile della Panini. L’impresa non certamente agevole ha fatto sì che Pedro sia riuscito a disegnare ben 126 delle 682 figurine che compongono l’album in commercio, raffigurando in maniera del tutto singolare campioni noti dal calibro di Messi e Neymar, ma anche gli stemmi delle varie nazionali e delle squadre di calcio del suo Paese.
Dopo aver fatto il giro del mondo, questa storia è giunta anche nella sede messicana della Panini, la quale ha deciso di premiare l’estro e la bravura di Pedro con un regalo speciale: un album personalizzato, unico al mondo ed ovviamente non in vendita, con tutte le figurine dei suoi idoli, oltre che con l’immagine di Pedro stesso, che si è quindi ritrovato fianco a fianco con i suoi calciatori preferiti.
Va peraltro sottolineato che non si tratta della prima volta in cui la Panini si trova alle prese con giovani e speciali “clienti”. Già in passato si erano verificati casi simili, come ad esempio la storia della bambina che aveva chiesto alla stessa casa editrice un album di figurine dedicato al calcio femminile. Nonostante questo, gesti di solidarietà come quello accaduto a Pedro risultano decisamente singolari; a maggior ragione se realizzati all’interno di una società grigia ed avida come quella odierna, dove il bene non sempre riesce a trovare il giusto modo di affiorare. Stavolta, però, è accaduto il contrario.