di Christian Sanna
“Dammi mille baci e poi cento, poi altri mille e poi altri cento, e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora”. Tutta la fame di baci di Catullo in questo desiderio in versi, fra i più famosi di sempre. Destinataria, anzi destinatarie: le labbra di Lesbia, chiamata così in onore di Saffo, ma secondo Apuleio da identificare con Clodia, nobildonna romana.
La stessa fame di baci, ma stavolta potrebbe essere sete, la ritroviamo in un passo di ” Storia d’amore senza parole” dell’indimenticabile Sepulveda “Camminammo abbracciati, senza farci nemmeno un cenno nel nostro codice intimo. Ci limitavamo a fermarci ogni tanto e a baciarci, a baciarci fino a sentire che il bisogno di respirare era superfluo”. Per lo scrittore scapigliato ( mi riferisco alla scapigliatura, i capelli suppongo li avesse in ordine) Carlo Dossi ” Il bacio della donna che ama, morde” ed aggiungo io che in quel morso c’è la sublimazione di un atto romantico e sensuale attraverso uno scambio di dati che porta alla donna informazioni diverse da quelle dell’uomo.
Se per i maschi il bacio è il preludio alla camera da letto, per le donne ha un valore più alto: rappresenta una specie di metro di valutazione del partner. Baciando riescono a capire se il possessore delle labbra con cui le proprie hanno combaciato è la persona giusta o addirittura se un rapporto è ormai giunto ai titoli di coda. E poi baciarsi fa bene alla salute: migliora l’umore, protegge il cuore, combatte le rughe. Insomma, per vivere meglio e stare in pace dobbiamo baciare di più e molto probabilmente baciare meglio, perchè se ti bacio male ti amo male e se ti amo male non regge l’impalcatura che sostiene un palazzo fantastico ( quello dei rapporti sentimentali) ma assai fragile e troppo esposto alle continue scosse del quotidiano che ci vuole mangiare.
Le Baiser de l’Hôtel de Ville ( Robert Doisneau, 1950) è una foto iconica: una coppia di giovani innamorati si scambia un bacio romantico in mezzo alla folla durante una passeggiata per le strade di Parigi. Nella foto simbolo V-J Day a Times Square di Alfred Eisenstaedt, nel giorno della vittoria sul Giappone, un marinaio americano bacia con trasporto una donna in abito bianco. Ne Gli amanti il pittore Magritte dipinge un uomo ed una donna intenti a baciarsi con i volti fasciati.
Non credo fosse un veggente e che avesse nel 1928 anticipato i baci con le mascherine da covid 19, ma molto probabilmente ( cosa non accertata) i volti fasciati simboleggiano l’inconoscibilità dell’amore. Commovente Il convegno (1918) un dipinto poco conosciuto di Antonio Alciati (pittore diviso fra romanticismo e scapigliatura); due amanti si incontrano in un giardino, forse in autunno, e si scambiano un bacio attraverso il cancello che li separa. Il titolo ” Il convegno” sta ad indicare l’appuntamento a cui i due amanti non possono mancare, una specie di promessa. Il potere del bacio è nel volto rilassato dell’uomo con gli occhi chiusi e l’aria sognante, mentre la donna è raffigurata di spalle. I due innamorati sembrano piante arrampicanti che si intrecciano. Missione fallita per il cancello che crudelmente li separa. La promessa è salva.
Il bacio è un atto antico, lo dimostra anche una scultura trovata in una grotta a Betlemme, probabilmente risalente all’alba dell’età agricola; Gli amanti di Ain Sahkri è un’opera scolpita in una sola pietra e raffigura una coppia senza facce, indecifrabili i generi. C’è solo una cosa che si distingue chiaramente: il bacio fra i due amanti. Risalente al 9.000/10.000 a.C è forse il più antico bacio nella storia dell’arte. Secondo Guy de Maupassant “Il bacio è immortale. Viaggia da un labbro all’altro, da secolo a secolo, di età in età. Uomini e donne raccolgono questi baci, li offrono agli altri e poi muoiono a loro volta”.
Immortali sono il bacio sotto la pioggia nel film A colazione da Tiffany, il momento in cui Holly bacia Paul in una piovosa New York o il bacio tanto atteso in Via col vento, quando Rhett finalmente bacia Rossella, dopo averle chiesto di sposarlo. E come dimenticare il bacio a testa in giù di Spider -Man ad un’inconsapevole Mary Jane, del tutto ignara di chi si celasse dietro la maschera. Una sorta di bacio al contrario romanticissimo.
Il bacio è stato una cosa seria per Neruda che baciava “la bocca bagnata di crepuscolo” e per Un malato di cuore cantato dall’amico fragile Faber “ Ma che la baciai questo si lo ricordo col cuore ormai sulle labbra. Ma che la baciai, per Dio, si lo ricordo e il mio cuore le restò sulle labbra”. Quanti baci dati, non colti, perduti, rimpianti e quanti baci nella scena finale del Nuovo Cinema Paradiso. Tutti i baci che il proiezionista del cinematografo Alfredo aveva conservato in una pellicola da regalare a Totò.
Come si fa a non commuoversi e a non mettersi le mani nei capelli dinanzi a tanta bellezza da togliere il fiato. Perché questo sono i baci mozzafiato, quella sensazione di sentire il cuore palpitare sulle labbra. Il filosofo e scrittore Shneur Zalman sosteneva che “L’universo è appeso a un bacio, esiste grazie al sostegno di un bacio”. Certamente non è così, ma che meraviglia semplicemente pensarlo anche solo per un attimo. Di certo il bacio è un discorso taciuto; lo diceva anche Neruda “ In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto”.