Concludiamo il nostro viaggio nel mondo della Previdenza dando un ultimo sguardo alla Previdenza cosiddetta sociale con particolare riferimento alla pensione ai superstiti, all’assegno sociale e alla invalidità civile.
Ai familiari superstiti di un lavoratore deceduto spetta la pensione indiretta mentre se si tratta già di un pensionato si indicherà la pensione ai superstiti.
In entrambe le ipotesi al coniuge superstite spetterà il 60% del trattamento pensionistico che spettava all’assicurato deceduto. La percentuale può subire una variazione in positivo se oltre al coniuge sono presenti figli che ancora non abbiano raggiunto la maggiore età. Tuttavia se il figlio frequenta scuole o corsi di lauree la quota a loro spettante può essere prorogata fino al termine degli studi ma non oltre il ventiseiesimo anno di età.
Nel caso, invece, la pensione spetti soltanto al coniuge superstite, la quota potrebbe subire una diminuzione pari al 25%, nel caso in cui il reddito del coniuge superstite non superi il reddito annuo lordo di euro 26.098,26. Nel caso in cui il reddito superi i 32.622,85 euro la quota subirà un abbassamento pari al 40%, mentre per redditi superiori del 50%.
L’assegno sociale, invece, è stato introdotto dalla Riforma Dini con legge 335/1995 in sostituzione della già presente pensione sociale.
L’assegno sociale spetta ai cittadini residenti in Italia da almeno dieci anni in maniera stabile e continuativa, che abbiano compiuto 65 anni e 7 mesi e che abbiano condizioni reddituali precarie.
L’assegno sociale non è assoggettato ad alcuna imposizione fiscale ed è erogato con carattere provvisorio sulla base della dichiarazione reddituale presentata dal richiedente.
L’importo mensile per il 2017 sarà pari ad euro 448,07 e sarà pagato per tredici mensilità.
Infine, l’assegno mensile per invalidità civile è una prestazione economica erogata su richiesta, a favore dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni ai quali sia stata riconosciuta una ridotta capacità lavorativa (tra il 74 e il 99%). Tale prestazione è incompatibile con qualunque altra pensione diretta di invalidità. Tuttavia è lasciata al richiedente la facoltà di scegliere tra il trattamento economico più favorevole. Il pagamento pari ad euro 279,47 mensili viene erogato per tredici mensilità e spetta dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Al compimento dei 65 anni di età e 7 messi l’assegno per invalidità civile si trasforma in assegno sociale.