Prima la semina e poi la raccolta. Un invito all’ottimismo

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di Christian Sanna

Non è mai il mio tempo o meglio sembra che non sia mai il mio tempo poichè io come individuo rifiuto l’idea di accettare una piccola felicità nell’oggi, preso nella rete dei capelli di una quotidianità che mi divora insieme alla mediocrità delle azioni che quasi mai sono all’altezza dei pensieri e dalle fantasie di qualcosa di meglio che ancora deve venire e solo tarda ad arrivare, perchè la speranza è l’ultima a morire.

Non è mai il mio il tuo il nostro tempo perchè in questo momento nessuno ha gli strumenti per apprezzare il presente che quindi va elaborato, scomposto e metabolizzato e tutto è in odore di storicizzazione, in attesa che passi qualche decennio a rivalutare ciò che al tempo non abbiamo saputo apprezzare abbastanza, perchè immaturi, inconsapevoli, superficiali, probabilmente un pò stronzi, ma sicuramente con una proiezione di vita più lunga davanti ad avallare quella strafottenza di chi si sente giovane e bello al di sopra di ogni cosa.

Nankurunaisa nel dialetto giapponese parlato ad Okinawa vuol dire il tempo aggiusta le cose, il tempo risolve tutto. Nessun fatalismo ma un invito all’ottimismo e ad avere fiducia che tutto andrà meglio se sapremo essere pazienti e comprendere che ogni cosa ha il suo tempo e non bisogna bruciare le tappe, solo così si raccoglieranno i frutti. Prima la semina e poi la raccolta, in mezzo pazienza e cura, cura pazienza ed ottimismo. Un talento rimasto per tanto tempo inespresso finalmente sboccerà, un nuovo amore arriverà con la primavera, il dolore sarà solo un ricordo, gli ostacoli gli esami che il destino ti ha dato per dimostrare quanta forza c’era in te e non lo sapevi.

Il tempo, tiranno democratico, non guarda in faccia nessuno ed a pensarci bene c’è una meritocrazia in quella crudeltà di qualcosa che inesorabile asfalta chiunque senza pietà ed è chiaro che non scorre uguale per tutti, basti consultare le aspettative di vita e mettere a confronto quella di un essere umano con quelle di un animale ed un vegetale. Pochi mesi di una formica sono sufficienti per impartire lezioni all’uomo che vive mediamente ottant’anni fra errori, corsi e ricorsi storici, crisi morali, economiche e spirituali, guerre, malattie, incoerenze ed ipocrisie. Surrealista com’era quel genio con i baffi all’insù di Dalì affrontò il tema della relatività, tanto caro a quell’altro genio con i capelli bianchi arruffati di Einstein, regalando alla storia dell’arte La persistenza della memoria dove è raffigurata una vasta pianura deserta arricchita dalla presenza di alcuni orologi molli, addirittura sembrano sciolti, quasi a simboleggiare l’elasticità del tempo.

Nella raccolta di poesie Il sentimento del tempo, Ungaretti sembra danzare fra presente, passato ed eterno con il rapporto fra finitezza dell’essere umano ed il senso dell’assoluto, nel campo largo dove la malinconia per la perdita di affetti, amori, persone è amplificata da un tono esistenzialista. Una frase di Jung Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì – continua ad essere così disperatamente attuale poichè tutti ci portiamo dentro quella sensazione strana ed amara di aver perso del tempo in cose e con persone e non ne valeva la pena. Per Einstein il tempo è un’illusione, nel senso che è relativo, l’unico suo valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando, quindi il tempo non è ciò che abbiamo da sempre immaginato. Insomma, un bel rompicapo!

Al tempo, Borges dedica questi versi:

Il tempo è un fiume che mi trascina,

ma sono io quel fiume;

è un tigre che mi divora,

ma sono io quella tigre;

è un fuoco che mi consuma,

ma sono io quel fuoco.

Il mondo, disgraziatamente, è reale;

io, disgraziatamente, sono Borges.

Provo a descrivermi in una frase, ma è un pò come rinchiudere il mare in un bicchiere. Allora potrei definirmi "Un solitudinista visionario animale sociale ed un cercatore di spiritualità, tutto occhi ed inquietudine, perdutamente innamorato dell'Idea che non è ancora riuscito ad afferrare, col cuore di cristallo. Fregato dai sentimenti". Ritengo superfluo aggiungere i titoli di studio conseguiti, i lavori svolti, gli eventi culturali organizzati e presentati, gli impegni nella politica e nel sociale. E se a qualcuno sta balenando in mente l'idea ( sbagliata) che io possa essere un insopportabile presuntuoso, sappia che è appena caduto nella rete che ho preparato. Io voglio che a parlare per me siano gli articoli; i lettori più attenti ci troveranno frammenti d'anima.