di Alessandro D’Orazio
La questione riguardante la ripartizione dei diritti televisivi tra il colosso Sky e la nascente piattaforma Dazn sembra non essere conclusa, anzi è appena all’inizio stando a quanto evidenziato da vari organi di informazione nazionali. Fino a pochi mesi fa, come noto, chi acquistava su Sky il pacchetto Calcio poteva vedere tutte le partite di serie A e B. Dall’inizio del campionato 2018/2019, invece, il prezzo del servizio è rimasto invariato ma a mutare sono state alcune condizioni di non poco conto: le partite offerte sono sensibilmente diminuite (solo 7 su 10 di serie A e nessuna di serie B). I consumatori e tifosi che vogliono seguire l’intero campionato adesso dovranno acquistare le restanti 3 partite e la serie B tramite la piattaforma televisiva online Dazn. Fin quì nulla da eccepire, se non fosse però per alcuni dettagli.
Come evidenziato da numerose associazioni per la tutela dei consumatori, infatti, Sky non avrebbe avvisato –Codice delle comunicazioni elettroniche alla mano – i propri abbonati della modifica contrattuale peggiorativa e della possibilità di recedere senza penali, costi di disattivazione, restituzione degli sconti. Una modifica sulla quale è già intervenuta l’Antitrust aprendo un procedimento per pratica commerciale scorretta.
Sulla base di quanto detto, il cliente di Sky potrebbe recriminare di vedere tutte le partite del campionato, oppure in alternativa chiedere la riduzione del prezzo e il pagamento da parte di Sky di un indennizzo per erogazione parziale dei servizi. In considerazione di ciò, sul sito dell’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (ADUC), è possibile scaricare un modello di raccomandata AR (o PEC) di messa in mora che i consumatori possono compilare con i propri dati ed inviare a Sky per chiedere restituzioni e indennizzi.
In caso di risposta negativa o di mancata risposta, si può attivare – gratuitamente – il tentativo di conciliazione davanti al Corecom della propria regione, chiedendo – nel caso in cui Sky non abbia risposto – anche la corresponsione di un indennizzo per mancata risposta al reclamo. Se anche il tentativo di conciliazione fallisse, il consumatore potrà chiedere – sempre gratuitamente – al Corecom di definire la controversia condannando Sky a restituire le somme indebitamente riscosse per i servizi non usufruiti nella misura del 30% dell’importo corrisposto per il pacchetto Sky Calcio e a pagare gli indennizzi previsti dalla legge.