La parola chiave, oggi, soprattutto nell’ambito lavorativo, è resilienza, ovvero quel processo dinamico, del singolo o del gruppo, di resistere alle pressioni a cui sottopongono lo stress lavorativo, l’ansia di essere all’altezza dei propri compiti e l’insicurezza che può nascere nella gestione delle difficoltà e riuscire, poi, a riorganizzare positivamente il proprio impegno.
Nella vita capita spesso di non sentirsi adeguati a fronteggiare situazioni nuove e difficili. Altrettanto spesso, succede di sentirsi inadeguati e si percepisce che la chiave del successo non ci apparterrà mai. Sembra molto spesso che gli altri abbiano maggiori capacità.
In realtà, la vita ci pone- chi prima chi dopo – davanti a delle difficoltà, la cui risoluzione non è legata all’intelligenza, alla cultura o al benessere. La capacità di farcela, di riuscire a superare le difficoltà di lavoro (ma anche familiari o di amore )sta nell’ intelligenza emotiva, ovvero nella capacità di gestire le proprie emozioni e capire quelle degli altri, per poi interrogarsi sulle difficoltà e riuscire a superarle con opportune riflessioni. Trarre il lato positivo anche dalle difficoltà non è esclusiva capacità degli intelligenti ottimisti o dei furbi realisti. E’, invero, una capacità che può sviluppare chiunque con un buon allenamento introspettivo e personale. Ci sono convegni e workshop che aiutano in tal senso. Specialisti dell’High Performing Team, attraverso un parallelismo con il contesto sportivo, creano occasioni di riflessione attraverso l’ausilio di filmati e testimonianze dirette, per istruire alla gestione dello stress management come, per analogia, si fa in una preparazione atletica.
I ricercatori del dipartimento di scienze della comunicazione di Foothill College, nella Silicon Valley, ritengono che l’intelligenza emotiva permette in primo luogo di ridurre l’ansia causata da insicurezza e paura; poi di migliorare l’autostima (conoscersi permette di amarsi di più); ed infine di gestire le emozioni negative edi rialzarsi nei momenti difficili. Essere intelligenti dal punto di vista emotivo significa riuscire a relazionarsi bene con gli altri, essere empatici, immedesimarsi nelle situazioni per trarne insegnamenti personali. Non è sicuramente facile, ma impegnarsi per il potenziamento dell’intelligenza emotiva è sicuramente il presupposto ideale per una migliore crescita di se stessi ed una più proficua relazione con l’altro da sé sia negli ambienti di lavoro che, in generale, nella vita di tutti i giorni.