Grazie all’utilizzo delle cellule staminali, un nuovo passo è stato compiuto nel campo degli organi artificiali: la realizzazione di un mini-stomaco capace di digerire proprio come quello umano, grazie alla presenza di acidi ed enzimi. Questi ultimi rappresentano la vera e propria rivoluzione della ricerca, condotta da un gruppo di studiosi del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, i quali già anni fa si erano cimentati nella creazione di altre zone dello stomaco, uno degli organi più grandi del corpo umano.
Queste particolari strutture ingegnerizzate vengono chiamate organoidi, vale a dire tessuti che riproducono la forma di una parte del corpo, però in miniatura. Lo stomaco è solo l’ultimo di una lunga lista di organi coltivati in provetta grazie alle cellule staminali: l’archetipo di tale invenzione lo si può far risalire ai primi anni del ‘900, in cui alcuni test condotti sulle spugne dimostrarono che le loro cellule erano in grado di organizzarsi per ricreare l’organismo completo. Eppure, è stato nel più vicino 2007 che i mini-organi hanno iniziato la loro impennata con la prima cornea artificiale, in seguito è toccato a fegato, cuore e vasi sanguigni, placenta, pelle con follicoli, esofago, cervello e tutte le terminazioni nervose ed anche alla cartilagine, con la quale risolvere problemi come l’artrosi, fino a ricreare addirittura dei tumori per intuire con migliori risultati la loro evoluzione.
Se da un lato, dunque, appaiono fantascientifici quanto grotteschi, dall’altro queste piccole parti del corpo umano hanno una potenzialità straordinaria: i ricercatori, infatti, possono studiare come interagiscono i tessuti artificiali con la maggior parte delle malattie ed infezioni, e come questi rispondono all’introduzione di determinati farmaci, e se i riscontri saranno positivi, in un futuro prossimo potremmo assistere anche e soprattutto ad un trapianto sull’uomo. Per ora, le sperimentazioni sono ancora condotte sui ratti da laboratorio, tuttavia una delle principali prospettive di tali scoperte sarà proprio l’abolizione della vivisezione, nonché la sostituzione di tutte quelle povere cavie usate nelle ricerche con i mini-organi.