SAN GENNARO DAY – DIETRO LE QUINTE

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Si è svolta ieri sera, sul sagrato del Duomo, la III edizione del San Gennaro Day.

Il backstage, allestito sotto i portici adiacenti è stato, per artisti e addetti ai lavori, una festa nella festa.

Una piazza gremita ha assistito, fino a mezzanotte, allo spettacolo ideato e condotto da Gianni Simioli, affiancato dalla dissacrante ed emozionatissima Anna Trieste. Fra i primi a salire sul palco, Vincenzo Salemme, “re della commedia”, premiato da Josi Della Ragione, primo cittadino di Bacoli.IMG_8447

A seguire, una lectio magistralis sulla storia di Napoli, tenuta dal prof. Gerardo Marotta dell’Istituto filosofico, le canzoni de La Maschera, premiati da Dario Sansone dei Foja, Loredana Daniele accompagnata dalla chitarra di Mario Sardella (il suo pezzo “ ‘o tengo dint’o sanghe” era la colonna sonora della serata), James Senese, e i bottari di Macerata Campania, anello di congiunzione fra tradizione e innovazione.

Osannati dal pubblico, che sin dall’inizio li richiedeva sul palco, Nico e i suoi Desideri, con il loro record di visualizzazioni su Youtube, e una spumeggiante Belen Rodriguez, accompagnata dal marito Stefano De Martino, premiata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. La Rodriguez, in conclusione di serata, si è esibita con Simioli in una bella interpretazione di “Luna rossa”.

E, mentre dietro le quinte si faceva festa, degustando le pizze offerte da Ciro Oliva e i babà della pasticceria Capriccio, abbiamo chiesto un po’ in giro quale, fra i tanti miracoli necessari, fosse quello più “urgente e necessario” da chiedere a San Gennaro.

Ecco alcune risposte:IMG_8478

Loredana Daniele (nipote del grande Pino Daniele, ndr): Forse il miracolo più bello sarebbe iniziare a smettere di sperare, e darsi da fare, realizzando concretamente le nostre aspirazioni e i nostri sogni.

La Maschera: Se coltivassimo la scia positiva che si sta muovendo in questa direzione, valorizzandola e incentivandola e i singoli individui prendessero coscienza del cambiamento, con un po’ più di amore e tolleranza si potrebbe realizzare un vero miracolo.

James Senese: Ma perché continuare ad aspettare il miracolo da San Gennaro e non iniziare a ragionare al contrario? San Gennaro non può preoccuparsi di tutto, credo tocchi a noi tutti (e non parlo solo dei napoletani), muoverci in un certo modo per realizzare il cambiamento.IMG_8459

Peppe Iodice: Sarebbe un miracolo se a Napoli restasse, ogni giorno, l’atmosfera che si è creata qui in via Duomo, stasera. Questa commistione fra cultura e tradizioni popolari, dove anche i temi più “popolari” riescono a convivere con argomenti più profondi, stroncando finalmente le cattiverie di quanti non esitano a sputare veleno sulla nostra città.

Stefano De Martino: Chi mi conosce, e sa da dove vengo, comprende bene che io di miracoli ne ho avuti già tanti. Il mio augurio è di non aver più bisogno di chiederne.

Luigi de Magistris: Penso che la cosa migliore sarebbe, da parte dei napoletani, la presa di coscienza che con le loro forze possono salvare la città. Non sarebbe un miracolo, ma solo una questione di volontà. I miracoli affidiamoli all’interiorità, io credo fermamente nella carne e nello spirito di questa città.IMG_8476

Anna Trieste: L’unico miracolo che chiedo? Visto che stasera farò tardissimo, spero di riuscire a restare sveglia, domani,  per tutta la durata della partita!IMG_8463IMG_8481IMG_8471IMG_8449IMG_8454IMG_8461IMG_8480IMG_8448

Al Domenicale con entusiasmo da più di un anno, dopo il banco di prova con Paralleloquarantuno. Giornalista per passione, scrive di tutto quello che la entusiasma, predilegendo i temi dell’ambiente e della cultura. Classe ’71,buddista, due figli, nel tempo libero cucina e gioca a burraco. Se dovesse descriversi con una sola parola, sceglierebbe “entusiasmo”, anche se si definisce un’anima in pena. Scrivere le è indispensabile: si firma #lapennallarrabbiata, e questo è il suo modo per denunciare ingiustizie e dare voce ai sentimenti che vive, come tutto quello che la riguarda, con un coinvolgimento totale.