di Angela Cascella
La nostra società-moderna e complessa -impone ai Giovani , nativi digitali, nuovi approcci di studio, nuovi stimoli creativi, nuove e più articolate esperienze di crescita. La Scuola nel suo complesso si rinnova continuamente e in maniera approfondita per andare incontro all’esigenza di progresso e di evoluzione delle nuove generazioni.
E mentre la Scuola si impegna a fortificare i giovani fornendo loro le competenze necessarie per affrontare il mondo reale, c’è un mondo virtuale che si insinua tra i giovani, nei loro pensieri, nelle loro azioni. I social, la tecnologia 4.0 si sono intrecciati con un passatempo adrenalinico che regala ai giovani una illusione: distruggere con la forza i propri nemici . Stiamo parlando di Fortnite, un gioco che sta spopolando tra i ragazzi- purtroppo anche tra i bambini piccoli-che catapulta gli stessi in una ideologia disturbata creando illusioni di forza.
Eurogamer.net ha effettuato uno studio in Gran Bretagna e stilato un report sui presunti danni causati da Fortnite. Testate giornalistiche londinesi diffondono la preoccupazione che tale gioco danneggi la mente dei bambini e dei ragazzi, riportando denunce di genitori i cui figli hanno avuto comportamenti devianti a causa dell’utilizzo smodato del videogioco che, va ricordato, è vietato ai minori di 12 anni.
L’organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme nei confronti dei video giochi ed esorta i genitori a limitarne l’uso ed a selezionarne le proposte.
Secondo alcune ricerche compiute nel Regno Unito dove “il caso Fortnite” è esploso sui media, il video gioco non è adatto ad un bambino, (vietato ai minori di 12 anni come detto) ma non lo sarebbe neanche per un ragazzo: crea dipendenza, come riportato dai casi segnalati dalla stampa inglese, anche tra gli adulti.
Un’altra delle accuse rivolte al videogioco: disturba la mente, regala illusioni di potenza che sfiorano la violenza, richiamando concetti di emarginazione e di supremazia.
Nei consigli di classe di molte scuole italiane , come la scuola media vicentina, la Rezzara di Carrè (come riporta il Corriere della sera), sono state portate alla luce le preoccupazioni dei docenti sulla dipendenza da Fortnite.
Nella stessa scuola di Vicenza, si sta provvedendo a organizzare incontri per affrontare la tematica dell’uso e dell’abuso di videogiochi con i genitori e con specialisti delle neuroscienze. Affinché Fortnite non sia causa di dipendenza pericolosa in grado di disturbare la mente, dobbiamo lavorare molto seriamente, tutti insieme, Genitori e Docenti, sulla prevenzione.