Al via il nuovo anno scolastico per molti studenti italiani; anche se da calendari regionali, insieme alle disposizioni coerenti con l’autonomia scolastica, si prevedono inizi diversificati e differiti. In ogni caso, chi prima e chi dopo – tra genitori, alunni e docenti- dovrà presto fare i conti con un anno scolastico difficile, stentato e frutto di approssimazione normativa. Oltre alle già difficili rinunce alla continuità didattica (nient’affatto garantita a causa della mobilità scellerata voluta dalla legge 107/95); senza contare che moltissime cattedre sono rimaste vuote(prive cioè di assegnazioni a docenti vincitori di concorso); non volendo pensare anche alle cattedre di sostegno non affidate (che andranno a ledere i diritti dei diversamente abili – L.104/92); va appuntata l’attenzione sulla onerosa spesa a cui saranno sottoposte le famiglie per fronteggiare l’acquisto dei libri di testo.
Tenuto presente che il limite di spesa per la dotazione libraria viene definita a livello ministeriale e che nel 2013 con il DM 781 si sono ridotti i limiti di spesa per la scuola secondaria e si sono regolamentati i prezzi di copertina per la primaria, la spesa risulta comunque gravosa per molte famiglie. Da sempre si prevedono ripartizioni finanziarie a livello regionale per la fornitura di libri di testo per i meno abbienti – con un rimborso parziale e totale della spesa documentata dalle famiglie – oppure con finanziamenti alle scuole per la dotazione libraria da concedere in comodato d’uso gratuito a chi ne ha bisogno. In genere la somma finanziabile alle scuole con la relativa ripartizione regionale viene disposta nei mesi che precedono l’inizio delle attività didattiche. Quest’anno scolastico, invece, parte con un assoluto silenzio sui finanziamenti per i libri di testo, senza indicazioni e suggerimenti operativi, tranne che per talune regioni( Valle d’Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia). Save the children, Organizzazione internazionale impegnata nei diritti dei minori, solleva preoccupazioni tangibili sul problema ‘libri di testo’: iniquità di organizzazione tra regione e regione; disparità di trattamento tra le diverse scuole con regolamenti troppo difformi tra loro; mancato rispetto dei tetti di spesa normativamente definiti; ritardi ed inadempienze che ledono il diritto allo studio.
Sempre più famiglie, rassegnate ai ritardi ed alle mancanze ministeriali, ricorrono all’acquisto di testi usati, sperando in un rimborso, anche minimo, nel corso dell’anno scolastico.
Eppure dal 2008 la scuola aveva mosso i passi per una futura pianificazione di spesa per le famiglie con una particolare situazione reddituale, e che dopo un primo affiancamento del libro cartaceo a quello digitale, sarebbe poi stato obbligatorio dal 2011/12 solo quest’ultimo con un ridotto aggravio di spesa. Il libro digitale, invece, è rimasto un valido affiancamento al testo cartaceo il cui costo è sempre di molto superiore a quello scaricabile on -line, e gli impegni di legge sono stati vanificati nuovamente.
L’anno scolastico inizia, dunque, nell’incertezza, nella disparità e nell’incoerenza: eppure la Scuola che dovremmo vivere è detta, impropriamente, “buona scuola”…