Sono state attraversate diverse stagioni riformatrici nel mondo della scuola con passi di cambiamento alcune volte in avanti ed altre volte indietro. Un oscillare tra idee riformatrici e tendenze conservatrici che hanno fatto fluttuare docenti e dirigenti come in una danza frustrante.
Eppure in questo formare ed informare, in quei progressi e regressi le risorse umane della scuola sono riuscite a mantenere il passo: dalla Moratti alla Gelmini, passando per Fioroni, Profumo e Carrozza, la scuola ha saputo sempre mantenere il passo con aggiornamenti, adeguamenti, formazione in itinere. Siamo nell’era Giannini e, nonostante gli sbandierati stendardi Renziani sulla Buona scuola, tutto sembra vacillare: assunzioni, mobilità, concorsi. Le assunzioni sono state fatte con lo scopo di eliminare la graduatoria permanente: non c’era altra scelta; è stata l’Europa ad obbligarci ad eliminare la precarietà, tanto è vero che da qui in poi non sarà più possibile superare i 36 mesi di supplenza, altrimenti si creeranno altre precarietà. Come funzionerà, poi, il sistema di ‘congelamento’ dei supplenti questo non ci è dato saperlo. La mobilità è stata un disastro e lo sarà ancora per molto: docenti che fluttuano sull’intero territorio italiano aspettano ora di sapere se possono ricevere un’assegnazione o una utilizzazione provvisoria, delle quali non si sa molto nonostante andassero fatte prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il concorso docenti ha prodotto una moltitudine di bocciati che sono stati esaminati da commissari sottopagati e molti di loro reclutati in corso di procedimento concorsuale. Anche i metodi spartani di esamina sono stati discutibili. La ciliegina sulla torta é, però, la attribuzione di cattedre sul sostegno per le assegnazioni provvisorie anche senza il titolo Professionale necessario. Naturalmente, pur di rimanere vicino alla propria famiglia e ridurre stress, spese e frustrazione i docenti sono pronti a tutto e lo hanno sempre dimostrato: capacità di flessibilità e di determinazione sempre, sia in relazione alle richieste riformatrici, alle pressioni ministeriali, sia alle complicità sindacali. Non si può tollerare però di togliere specificità al ruolo dell’insegnante di sostegno, conferitogli con la legge 104 del 1992, e concepire per la scuola come fondamentali la formazione e la chiamata diretta per competenze secondo una selezione dei curricula e poi …sanare certi errori da algoritmo con approssimazione. Siamo all’inizio dell’anno scolastico e si respira solo confusione, indecisione, approssimazione e soprattutto tanta delusione, perché la scuola Buona andava fatta senza copiazzare all’estero e/o in Europa; occorreva conservare le tradizioni della nostra cultura, investire sulla forza interna di ciascuna scuola, mantenere viva la motivazione nella classe docente e valorizzare la professionalità. Prossimo obiettivo distruttivo di questo governo? Eliminare ed umiliare il welfare e assegnare competenze di comuni, province e regioni in mano allo Stato: la solitudine regnerà sovrana se qualcuno non fermerà questo tsunami distruttivo conosciuto come legge 107/15.