Per chi aveva pensato che entro questo mese non si sarebbero avuti risvolti per la promozione e la approvazione delle deleghe in bianco presentate dall’uscente Presidente del Consiglio Renzi, si sbaglia di grosso. Con un colpo di coda da perfetto prestigiatore, il nuovo Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Valeria Fedeli, rende operative 8 deleghe su 9. Cosa significa? Significa che alcuni aspetti della scuola dibattuti fino ad oggi ed osteggiati dai sindacati e dai docenti, vengono adottati e resi operativi a breve. Significa che a due giorni dal suo scadere, il giorno 14 gennaio, sono state presentate otto deleghe (delle nove totali previste) in seno al Consiglio dei Ministri, dopo l’approvazione delle quali passeranno alle rispettive commissioni e successivamente torneranno al Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale. Del resto lo scopo del governo uscente nel farsi firmare le deleghe in bianco, senza presentare e discutere i contenuti, era un chiaro sintomo di imposizione e sopraffazione, schiacciando le necessità e le richieste della categoria.
Il Governo entrante altro non è che la copia ‘fedele’ di quello ‘giannin- renziano’ e sta procedendo al cambiamento del sistema scuola così come preventivato: riforma del sostegno, revisione degli esami di stato, nuove norme per l’istruzione all’estero, diverse operazioni per il reclutamento dei docenti, introduzione del sistema integrato 0-6 anni, nuove direttive sulla valutazione e la certificazione delle competenze, nonché la promozione della cultura umanistica e del diritto all’inclusione. Se è vero che la riforma ‘Buona Scuola’ non ha ricevuto consensi, ma ha creato dissapori e malcontenti, non si sa bene a cosa porteranno queste operazioni di revisione.
Il cambiamento che più preoccupa i docenti è il sistema integrato dai 0 ai sei anni, con tutte le implicazioni pedagogiche ed educative ad essa connesse.
Una delega é stata annullata, la nona, prevista al comma 181 della legge 107 del 2015, quella cioè che prevedeva la riscrittura del testo unico 297 del 1994. Non sarà riscritto, ma sicuramente verranno apportate delle variazioni; quali? verso quale orientamento? Si suppone la discutibile soppressione degli organi collegiali.
Dunque, dopo una primissima collaborazione e comprensione del Ministro Fedeli – tangibile nella variazione sulle disposizioni relative alla mobilità – di soppiatto ecco approvate le deleghe in bianco, in extremis, quasi allo scadere dei 18 mesi istituzionalmente previsti.
Sulla linea di confine tra la paura di cadere in un altro baratro e la speranza di costruire davvero una buona Scuola, ci riserviamo di aspettare i risvolti di una manovra per nulla ‘fedele’ ai criteri di trasparenza, coerenza e univocità.