In questi giorni sono stati erogati 500 euro a ciascun docente come bonus da spendere per l’autoformazione, che andrà rendicontato,poi, con opportune certificazioni, entro agosto 2016. Molti docenti, però, non hanno riscontrato nessun introito pari a 500 euro affiancarsi alle cifre stipendiali. Sembra che solo una piccola fetta sia stata destinataria di questa’premialitá’. Molti docenti ritengono, però, che questo ‘contentino’in danaro serva solo per nascondere le malfatte governative o per placare le ire di quanti sono usciti danneggiati dall’ultima riforma scolastica. Molti Docenti trovano la cifra iniqua, irrisoria, inutile, una mancia di poco conto, considerato che il contratto dei docenti con i relativi scatti stipendiali è indietro di sei anni, con un ammanco nel portafoglio di ciascun docente che le 500 euro corrispondono pressappoco al 7% di quello realmente spettante.
A tutto ciò si aggiunge che i docenti neo assunti in ruolo non hanno ancora percepito il loro primo stipendio, per cui al Mef sono in ritardo di due mesi sui pagamenti. Nel contempo sono stati stanziati 140 miliardi per potenziare i laboratori digitali e l’informatizzazione delle scuole. Ed ancora: tagli all’organico con la mancata assunzione di 26 mila docenti di sostegno per esiguità dei fondi.
Promesse non mantenute e impegni incongruenti continuano ad accompagnare la riforma de “La buona scuola”. I conti non tornano, però! speriamo che tornino le certezze del fare scuola: perché ben oltre le riforme, le leggi, le deleghe in bianco, le manovre politiche inique, occorre sentire e far percepire forte e saldo il rispetto per la categoria senza contare, poi, la ricaduta sulle future generazioni.