Scuola: crollano i soffitti degli edifici adibiti ad accogliere gli alunni e crollano le certezze e le sicurezze del sistema di educazione, istruzione e formazione, in cui hanno creduto per anni i docenti. Un soffitto è caduto in una scuola di Padova e poi, ancora, in una scuola a Torino; per fortuna gli alunni tutti salvi grazie alla solerzia degli insegnanti.
A causa della mobilità selvaggia alcun Docenti, per la precarietà di vita e di situazioni scolastiche prive di consone organizzazioni, si sono suicidati.
Il caos regna nelle scuole a causa dell’organico dell’autonomia distribuito sulle cattedre senza un criterio univoco. Ci sono scuole che hanno mantenuto la differenziazione tra organico di potenziamento ed organico di fatto ed altre che lo hanno fuso creando ore di potenziamento utilizzando tutte le risorse umane. Altre scuole dichiarano di essere senza docenti, perché il Miur è in estremo ritardo sulle assegnazioni; mancano anche docenti supplenti perché molti non sono disposti ad interrompere la disoccupazione per accettare supplenze di pochi giorni e consumare, così, il limite di tre anni di contratto a tempo determinato. Cavilli, sistemi che si intrecciano e si complicano portando la Scuola alla deriva. Iniziano i primi scioperi, le prime manifestazioni di piazza. La prima protesta è stata quella studentesca, avvenuta in settanta città italiane qualche giorno fa: disappunto dei giovani è questo nuovo concepire la scuola come un banco di sperimentazione per il lavoro con una alternanza di scuola – lavoro ed una riduzione degli anni di studio per creare più tecnicismo e meno formazione. Gli studenti si sentono anche ‘vittime’ della burocratizzazione, dei comitati di valutazione, che stanno investendo il mondo Scuola togliendo aria e spazio al vivere ed al costruire, allontanando e ripiegando su se stesso il futuro. Il giorno 21 ottobre ci sarà lo sciopero di tutto il Comparto Scuola, ed una manifestazione a Roma il giorno successivo, per gridare che la scuola non si fa e disfa tra errori e correzioni, che non si gioca con le vite delle persone cercando di aggiustare le malefatte: sostegno affidato senza titoli per aggiustare gli errori dell’algoritmo; mobilità divincolata dal limite dei tre anni di permanenza per sanare la mancanza di docenti nelle scuole, sono solo alcuni esempi. E la cosa assurda di tutto ciò? Il Ministro del Consiglio da pochi giorni mostra disappunto verso il Ministro della Pubblica Istruzione: Renzi che rinnega Giannini alle soglie delle elezioni. Un modo per recuperare credibilità?