All’esordio dell’anno scolastico corrente, taluni genitori della scuola secondaria di primo grado “Tito Livio” hanno messo in atto un comportamento discriminante, mossi dalla apprensione genitoriale di scegliere il meglio per i propri figli. Ogni genitore ha sempre il diritto di scegliere ciò che è consono per il proprio figlio/a, ma non in un contesto in cui vige il principio della convivenza democratica, della condivisione, della uguaglianza dei diritti, del confronto umano, sociale e culturale. La professionalità dei Docenti, la competenza del Dirigente scolastico uniti al principio di cittadinanza e costituzione, alla possibilità data di confrontarsi con una pluralità di situazioni, persone, lingue, culture, usi, costumi, abitudini rende la scuola una finestra sul mondo. Perché alcuni genitori scelgono di chiudere questa finestra pensando che sia deleteria per il proprio figliolo? Extracomunitari e disabili inseriti nella sezione A della prima classe alla ‘Tito Livio’ hanno indotto alla migrazione in altre classi di taluni alunni, come se la nazionalità altra e una diversa abilità possano inficiare sull’ apprendimento e la formazione.
Indignati di tutto ciò non solo la dirigente dell’Istituto, Elena Fucci, ma anche la Dirigente del’ Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese, il sottosegretario Davide Faraone, ed il Presidente Sergio Mattarella. Tra di loro si eleva alta anche la voce della dirigente scolastica Armida Filippelli, propositiva e battagliera in diverse situazioni scolastiche, che sottolinea il fallimento della Scuola se, in quelle che sono situazioni di carattere organizzativo, entrano in scena i genitori, deformandone la natura e le intenzioni.
Minacce di tentato suicidio di un padre di una allieva della sezione A per indurre allo spostamento forzoso, e certificato medico di un’altra alunna presentato per supportare e giustificare la richiesta di trasferimento in altra classe. Queste le situazioni eclatanti che hanno fomentato il malcontento ad un inizio anno che presentava invece tutti i presupposti per partire alla grande: con personale docente ed Ata a regime.
La Dirigente Fucci esorta a riflettere che la scuola non è il ‘Rotary club’ed allontanare i propri figli dal confronto dall’altro da se, creando una sezione di blasonati, peggiora la Scuola, rende inutile la formazione e crea una società fondata sulla discriminazione e l’intolleranza.