di Adriana Barbato
Come volevasi dimostrare il terremoto Trump ha avuto sì i suoi effetti sulle Borse di tutto il mondo ma le conseguenze sono state molto meno gravi di quanto inizialmente si pensasse, o meglio si volesse far credere (overshooting docet!).
Ebbene dopo un primo momento di sbandamento, ressa per vendere e per comprare, sia Wall Street che le principali Borse Europee hanno chiuso in positivo, in barba alle migliori ipotesi catastrofiste.
Unica eccezione Tokyo che ha chiuso con -5,13% ma ha la scusante del fuso orario, per cui non ha avuto modo di metabolizzare la scalata al potere di Mister Trump alla Casa Bianca.
Del resto i mercati anche in occasione dell’attentato al Bataclan di Parigi dello scorso 13 novembre avevano mostrato un’assoluta freddezza, senza cedere. Quello che ci si aspettava e cioè un crollo delle borse oppure una corsa alle vendite o agli investimenti in beni di rifugio, come oro o titoli di Stato, non è accaduto.
Neanche la dichiarazione di Donald Trump rilasciata in campagna elettorale sulla costruzione di un muro ai confini con il Messico ha destabilizzato in maniera eclatante i mercati. Un tempo le tensioni geopolitiche avrebbero certamente complicato gli scenari politici ed economici mondiali.
Tuttavia ciò non è accaduto o meglio è avvenuto nell’immediatezza ma con una ripresa incredibile. Francoforte, ad esempio, ha chiuso con un +1,56% e in generale l’azionario europeo ha guadagnato l’1%. La nostra Piazza Affari, più esposta rispetto alle altre Borse a causa delle pesanti esposizioni ai titoli bancari, ha perso soltanto lo 0,1%, nulla rispetto al -2,5% perso nel corso della mattinata subito dopo la notizia dell’elezione di Donald Trump.
Comunque tutto sommato possiamo dire che la notizia bomba dell’elezione “a sorpresa” di Trump non ha poi creato grossissimi problemi ai mercati mondiali. Un trader ha così commentato: “molti operatori sono andati short nella notte e hanno preso profitto nel corso delle giornata chiudendo le posizioni al ribasso”.