Solidarietà ad Antonella Lettera

Condividi su

Se Umberto Eco fosse ancora vivo, ribadirebbe il concetto: “Con i social parola a legioni di imbecilli”.
Credo, però, che nella scala delle imbecillità che si possono esprimere attraverso un post pubblicato, ci siano dei concetti sui quali è possibile sorvolare, e altri sui quali l’attenzione pubblica debba NECESSARIAMENTE soffermarsi, condannandoli.
Chiariamo il contesto: si parla di Frattaminore, cittadina in provincia di Napoli. Amministrata da circa due anni dal Sindaco Giuseppe Bencivenga, che nominò, dopo le elezioni, l’architetto Antonella Lettera assessore all’istruzione, allo sport, all’arte e tradizioni locali.
La scorsa settimana alle competenze dell’assessore Lettera si è aggiunta, per volontà del sindaco, la delega all’identità frattaminorese, argomento al quale l’architetto si è sempre mostrata molto attenta e sensibile.
Fin qui, nulla questio. La decisione può essere più o meno gradita e, si sa, in ogni scenario politico c’è un’amministrazione vigente e un’opposizione dalla quale ci si aspettano attacchi, critiche e anche qualche colpo basso.
Il secondo antefatto è il patto di volontariato sottoscritto ad agosto dalla Giunta Bencivenga alla prefettura di Napoli, in base al quale gli extracomunitari ospitati nel territorio sottoscrivono un accordo a titolo gratuito in base al quale, per favorirne l’integrazione, svolgono lavori socialmente utili .
Ieri mattina, il sito web “MInformo”, pubblica un articolo  riportante delle dichiarazioni rilasciate da Vincenzo Fausto, a suo tempo ricoprente la stessa carica della Lettera nell’amministrazione Caso, e oggi consigliere di opposizione.
Ci sta, lo abbiamo precisato. Che dica che a Frattaminore si è fatto poco quanto niente, che lui se avesse ricevuto la delega all’identità si sarebbe indignato, ecc.
Il punto è che, successivamente alla condivisione dell’articolo sul suo profilo facebook, molti abbiano pensato di commentare.
Fra i commenti a sostegno delle tesi di Fausto, uno che, da donna, trovo VERGOGNOSO.
Tal Nicola De Nisco scrive “… poi a riguardo dei migranti presi a lavorare dal comune spero che uno di loro ti faccia la festa… a tè piacerebbe pure scommetto visto come sei messa”.
Il commento, successivamente rimosso, è stato però fotografato in tempo, e non ha avuto nessuna replica da parte del consigliere Fausto, né di chi per lui, a sostegno dell’assessore Lettera al quale è evidentemente rivolto.
CHE SCHIFO. CHE SCHIFO. CHE SCHIFO.
Che vergogna.
Quale uomo, che possa definirsi tale, può soltanto concepire un pensiero così miserabile? Augurare una violenza sessuale, ipotizzando anche che ci possa essere piacere, insinuando che l’assessore non sia di bell’aspetto, e che – pertanto – la cosa possa esserle gradita.
Come si può arrivare così in basso, come può il concetto di “politica” arrivare a certe degenerazioni?
Chiedo, e mi aspetto, la solidarietà delle donne frattaminoresi e oltre a sostegno di Antonella Lettera, le scuse ufficiali di Nicola De Nisco, al quale vorrei dare del signore ma le mie dita si rifiutano di digitare le lettere, e una dichiarazione di Vincenzo Fausto in cui ufficialmente si dissocia da quanto ospitato sulla sua pagina facebook.
Fra qualche giorno ricorrerà il 25 novembre, la giornata contro le violenze sulle donne.
Non è necessario ucciderla materialmente, una donna. Certe parole, aldilà di ogni retorica, fanno più male di un colpo di pistola.

Al Domenicale con entusiasmo da più di un anno, dopo il banco di prova con Paralleloquarantuno. Giornalista per passione, scrive di tutto quello che la entusiasma, predilegendo i temi dell’ambiente e della cultura. Classe ’71,buddista, due figli, nel tempo libero cucina e gioca a burraco. Se dovesse descriversi con una sola parola, sceglierebbe “entusiasmo”, anche se si definisce un’anima in pena. Scrivere le è indispensabile: si firma #lapennallarrabbiata, e questo è il suo modo per denunciare ingiustizie e dare voce ai sentimenti che vive, come tutto quello che la riguarda, con un coinvolgimento totale.