di Alessandro D’Orazio
Era il 29 ottobre del 1969, quando un piccolo pacchetto di dati veniva trasmesso dall’Università UCLA di Los Angeles al Research Institute di Stanford, situato a Santa Clara. Le informazioni, che viaggiavano a una velocità di 50 kbps (circa 2700 volte più lentamente rispetto ad oggi) sopra la rete di trasmissione Arpanet, rappresentano il primo tassello del processo che portò alla creazione del moderno Internet.
Dopo 50 anni da quel primo scambio sono senz’altro cambiate molte cose, ma Arpanet (“rete per la ricerca e la difesa” – Advanced Research Project Agency, Agenzia per i progetti di ricerca avanzata per il Dipartimento della Difesa) si è rivelato col tempo un progetto lungimirante, riscuotendo un successo planetario. In particolare, va ricordato che in origine il sistema di comunicazione sperimentato univa soltanto quattro terminali. La prima trasmissione, avvenuta mezzo secolo fa, avrebbe dovuto contenere la parola “login”, ma il sistema andò in crash e a destinazione giunsero soltanto le prime due lettere.
Nel 1991 il visionario ricercatore del Cern Tim Berners Lee fu in grado di presentare al mondo il World Wide Web, un sistema basato su un nuovo linguaggio di programmazione (Html), che tramite degli “indirizzi” precisi (le Url), permetteva di immagazzinare informazioni all’interno di un enorme archivio virtuale. Tuttavia, bisognerà ancora attendere fino al 1993 per far sì che il Cern decida di rendere disponibile il protocollo del World Wide Web in maniera gratuita. Nel 2013, in occasione del ventesimo anniversario di questo evento, il centro di ricerca riaprì il primo sito online mai progettato, che contiene informazioni sul funzionamento della rete e sul protocollo per l’ipertesto Http.
Con la crescita del web e di servizi come la posta elettronica, internet è diventato la rete di telecomunicazioni globale che oggi connette miliardi di persone e oggetti, anche se quasi la metà della popolazione mondiale è ancora tagliata fuori. Nonostante siano passati 50 anni dalla sua nascita, infatti, internet non è ancora alla portata di tutti.
Secondo l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu), alla fine del 2018 gli utenti di internet erano 3,9 miliardi, pari al 51,2% della popolazione mondiale. In altre parole, poco meno della metà degli abitanti del pianeta non ha ancora accesso a internet: un motivo in più per incrementare, nei prossimi anni, la diffusione di uno strumento rivoluzionario a cui nessuno può rinunciare.