Think Again, PAOLO FRESU E URI CAINE aprono il Maggio della musica

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La redazione

La Stagione 2023 del Maggio della Musica, associazione presieduta da Luigia Baratti, direttore artistico Stefano Valanzuolo, si apre martedì 18 aprile nel Teatro Acacia (ore 20,15) con due mostri sacri del jazz internazionale: Paolo Fresu e Uri Caine, assenti da Napoli in duo da sei anni.

L’incontro tra Paolo Fresu e Uri Caine è uno degli eventi più interessanti avvenuti nel mondo del jazz degli ultimi anni; la tromba lirica e sognante di Fresu, col suo timbro malinconico e unico, si sposa in maniera ideale al pianoforte di Uri Caine, che è denso di citazioni: dalla canzone americana, al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia fino alla musica classica, genere rivisitato da Caine secondo i propri parametri. Un duo artistico strepitoso la cui forza nasce soprattutto da un’amicizia sincera.

“Ci siamo conosciuti oltre vent’anni fa in occasione del Festival che organizzo ogni anno nella mia Sardegna. Lo invitai con il suo trio – racconta Fresu – e nacque subito una alchimia musicale e umana straordinaria. Abbiamo continuato a suonare insieme senza dirci mai troppo e la musica è scaturita in maniera naturale. Evidentemente quella sensazione provata al primo incontro era giusta, per questo non abbiamo mai smesso di collaborare”.

Il titolo del concerto che presenteranno a Napoli in anteprima è “Think again”. “Think” è il titolo di un fortunato disco registrato da Fresu e Caine nel 2009 che dava seguito a “Things” del 2006; qualche anno fa, invece, è nato “Two Minuettos”.

“Con Uri è sempre un bel ritrovarci – dice ancora Paolo Fresu – e quando suoniamo insieme non decidiamo mai in anticipo la scaletta. Anche per il concerto di Napoli sarà così. In ‘Think’ con noi c’era anche il Quartetto d’archi Alborada che dava un sapore classico ad alcuni brani. Di certo presenteremo alcuni dei pezzi che allora composero quell’album, ma non ci fermeremo a questo. Ci sarà qualcosa di Monteverdi e Händel, oltre agli standard del jazz e ai nostri brani originali, ma sicuramente suoneremo qualcosa di totalmente improvvisato. Dunque ‘Think again’!”.

Il concerto del 18 aprile è il primo dei 22 appuntamenti che compongono la Stagione del Maggio della Musica 2023: dopo l’appuntamento al Teatro Acacia, si prosegue dal 26 aprile al 22 giugno (quindi, dal 17 settembre al 29 ottobre) nell’abituale sede di Villa Pignatelli, grazie alla collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania. Gli ultimi cinque concerti della stagione, infine, si terranno al Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici.

 

Paolo Fresu ha registrato oltre trecento dischi di cui almeno cinquanta a proprio nome e altri nell’ambito di collaborazioni Internazionali, lavorando spesso con progetti misti di jazz, etnica, World Music, contemporanea, musica leggera, antica. Ha collaborato, tra gli altri, con Nyman, Ornella Vanoni, Alice, Negramaro, Stadio… È stato più volte ospite di grandi organici, come la Grande Orchestra Italiana, la ONJ – Orchestra nazionale di jazz francese, la NDR – Orchestra della Radio tedesca di Amburgo e l’Instabile Orchestra. Coordina numerosi progetti multimediali, collaborando con attori, danzatori, pittori, scultori, poeti, e scrivendo musiche per film, documentari, video, per il balletto e il teatro. Un artista onnivoro e creativo che negli ultimi anni ha svelato un sorprendente lato letterario che è sfociato nella pubblicazione di alcuni interessanti lavori editoriali e l’importante consegna della Laurea Honoris Causa dell’Università la Bicocca di Milano in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici).

 

Uri Caine, È uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone in modo originale ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura, humour. Il suo jazz è una miscela di musica classica, rock ed elettronica. Nel 2003 è stato direttore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia dove ha debuttato con The Othello Syndrome, un lavoro di variazioni liberamente tratte dalla partitura di Giuseppe Verdi che dà origine alla registrazione di Winter and Winter nominata ai Grammy Awards di Los Angeles come migliore album di musica classica/crossover del 2008 e premio Echo Klassik 2009. Tra i suoi progetti degli ultimi anni, ricordiamo una composizione sugli orrori della guerra, commissionatagli dal Festival di Granada, un’opera musicale ispirata alle opere di Goya ma anche una nuova composizione con il Quartetto Arditti, dal titolo Twelve Caprices e Moonsongs, scritto per celebrare i 100 anni della prima esecuzione del Pierrot Lunaire di Schoenberg, eseguito al Konzerthaus di Vienna e al Teatro Comunale di Modena nel 2013, con la partecipazione della cantante Cristina Zavalloni.

La sua collaborazione con Paolo Fresu è tra le più richieste e apprezzate del circuito jazzistico contemporaneo. La sua discografia, ampia e ricca di opere importanti, alcune riconosciute come pietre miliari, viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale contemporanea.

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