di Gemma Delle Cave
È di pochi giorni fa la notizia dell’uscita del nuovo album di Roberto Vecchioni, intitolato L’Infinito, di cui è stato pubblicato un singolo, Ti insegnerò a volare, dedicato alla figura di Alex Zanardi (link al video della canzone: https://www.youtube.com/watch?v=aAZwSKr4u9w). L’ex pilota, dopo aver perso le gambe in un incidente sulla pista di Indianapolis, è riuscito a diventare un campione indiscusso dell’hand-bike.
La notizia non sarebbe di per sé sensazionale, se non fosse per il fatto che nel singolo pubblicato si sente la voce inconfondibile di Francesco Guccini, ritiratosi dalla scena musicale già da svariati anni. Senza nulla togliere al brano, che riesce alla maniera poetica di Vecchioni a concentrare il messaggio “didattico”, inteso come insegnamento di vita, in poche e mai banali figure, all’interesse generale è saltato il ritorno sulla scena musicale del “Maestrone” di Pavana.
Nonostante abbia fatto solamente capolino in un album nemmeno suo, la nostalgia legata alla sua assenza dalla produzione scritta e cantata è talmente forte, che un suo temporaneo ritorno ha avuto una risonanza eccezionale. Lo stesso Vecchioni ha affermato di aver fortemente desiderato la presenza dell’amico in una delle canzoni del suo nuovo lavoro, lasciando a Guccini la scelta del brano in cui cantare.
Così è nata una canzone che narra la storia di un uomo che non si è arreso al proprio destino, pervaso da un ottimismo eccezionale nei confronti dell’esistenza umana, vista come un ampio spettro di condizioni che comprendono anche e soprattutto il dolore, grande maestro di vita. Tutto interpretato da un cantautore che ha segnato la storia della musica italiana e che per tornare a cantare, anche se solo per pochi minuti, ha scelto delle parole che forse mai gli sono appartenute, ma che in fondo sono quelle che ci si dovrebbe sforzare di ripetere per comprendere la vita ed amarla.