di Rosario Pesce
È evidente che stia tornando la paura, visto che i contagi, in queste assolate giornate estive, sono ripresi in modo significativo, in particolare in due regioni, la Lombardia e la Campania.
Forse, abbiamo tutti creduto di essere usciti dall’emergenza in modo fin troppo frettoloso?
Era ovvio che, dopo due mesi e mezzo di quarantena e dopo altri due di prescrizioni di vario tipo, la tendenza fosse quella di tornare quanto prima alla normalità, ma i dati di questi giorni non sono incoraggianti.
Non sappiamo cosa possa avvenire nel corso del mese di agosto, visto che con la chiusura di tutte le fabbriche del Nord inevitabilmente ci sarà un ulteriore incremento della mobilità, che potrebbe portare potenziali contagiati da una regione ad un’altra del nostro Paese.
Peraltro, anche gli ingressi non controllati fino a pochi giorni or sono dei nostri connazionali da alcune nazioni, in particolare, hanno offerto il loro contributo alla ricrescita del tasso di malati.
Ma, la vera scommessa non può che essere riferita al mese di settembre, quando i dipendenti della Pubblica Amministrazione torneranno, almeno in parte, a svolgere servizio in presenza e, soprattutto, bisognerà affrontare e risolvere i dubbi relativi alla riapertura delle scuole.
Sarà il sistema, nel suo complesso, in grado di offrire le necessarie condizioni di sicurezza?
Ed, inoltre, se il tasso di contagio riprenderà in modo ancora più forte nel mese di agosto, quali sono le effettive possibilità che uffici e scuole possano rimanere – ancora – chiusi?
Troppe domande insolute, da cui dipende il futuro del Paese, come di altri, che sono stremati dal lockdown e che, invero, potrebbero trovarsi in una condizione finanche peggiore di quella dei mesi di marzo ed aprile.
L’ottimismo, però, deve essere un motivo di aiuto e di conforto in una condizione simile e tale sentimento non può che essere corroborato da un atteggiamento di prudenza, che deve essere recuperato da tutti, giovani ed adulti, se non si vuole andare incontro ad una catastrofe di portata storica, ancora più ampia delle tragedie che si sono, già, consumate nel corso della primavera.