Il ladro del tempo, dove si nasconde, chi si cela dietro questo subdolo individuo? E se non fosse una persona, ma una condizione in cui si è costretti a vivere senza che nessuno l’abbia invitata?
Un’ ombra che si accosta al tuo cammino rubandoti il passo e la figura, ricordi e rimpianti? Prima che questo Ladro rubi la mia vita e la renda oblio ho voluto fissare su carta, con un inchiostro speciale, ciò che ancora è vivido nella mente; quasi un amarcord di viaggi e persone che ho conosciuto. Siamo una generazione che conserva una memoria a tratti malinconica, a tratti feroce, a tratti visionaria.
I due racconti sono personali, a tratti intimistici, ma sono anche i vostri. Noi che abbiamo amato il viaggio e l’idea del viaggio, le strade percorse e quelle solo desiderate. Noi che abbiamo corteggiato l’Ammore, quell’amore con due emme, sacro e profano. Gli antichi dicevano che inseguiamo la parte mancante di noi. Chissà! Qualcuno direbbe che siamo interi e che è l’Ammore a spezzarci in due. “Aku akau mencintaimu di luar hidup ini” (Ti amerò al di fuori di questa vita)
Forse è questo il nodo, il senso. L’amore per la vita, la mia e quella degli altri, di tutti voi. Sono tutte parole d’ammore. Signore e Signori, Madame e Monsieur vi presento un lavoro di sole 150 pagine scritte con il cuore da un uomo che ha bramato l’amore e lasciato travolgere dalla passione. Claude de Bray classe ’61, napoletano e fiero di esserlo, racconta sé stesso, nulla di più nulla di meno con un linguaggio desueto, fuori dagli schemi letterari da cui traspare la sua indole a tratti ribelle altre insofferente ai comuni canoni; altresì traspare la sua napoletanità in una sorta di esperimento letterario in cui si mescola la lingua napoletana e quella italiota a conferma di uno spirito anarchico che ha caratterizzato buona parte della mia vita.
Fate in fretta a leggerlo, il Ladro del Tempo è in agguato!