di Rosario Pesce
È evidente che l’equilibrio generale, su cui si regge l’attuale Governo, è molto fragile ed è destinato a divenire sempre più debole nel corso delle prossime settimane, quando la maggioranza parlamentare dovrà affrontare degli snodi essenziali per la sopravvivenza dello stesso Esecutivo.
Analizziamo la situazione, prescindendo da qualsiasi giudizio di valore.
Leghisti e Grillini hanno avuto, da sempre, visioni diverse della società e della politica.
I primi sono una forza di Destra, che costruiscono il loro consenso sulle tematiche care alla tradizione almirantiana del Paese e sono molto radicati sul territorio, visto che, da venti anni, amministrano città e regioni molto importanti da Roma a salire su.
Invece, i Grillini hanno interpretato un momento particolare della pubblica opinione nazionale, visto che il loro successo, alle elezioni dello scorso 4 marzo, è molto legato al rifiuto della classe politica, che gli Italiani hanno iniziato a nutrire dal dopo Tangentopoli in poi.
Essi non sono né di Destra, né di Sinistra in modo organico, visto che su moltissime tematiche le loro ricette potrebbero essere care sia alla Sinistra, che alla Destra.
Ovviamente, nei territori non hanno il medesimo radicamento della Lega, visto che la loro classe dirigente è giovanissima e, laddove hanno conquistato postazioni di potere amministrativo, non sempre hanno brillato, dal momento che il governo della Cosa pubblica è ben diverso dalla mera protesta.
In tale contesto, quindi, diviene ineluttabile che le due strade, che si sono incrociate nello scorso giugno, tornino di nuovo a biforcarsi.
Ma, rispetto al 4 marzo, la situazione è cambiata: i Grillini hanno pagato a caro prezzo la loro inesperienza governativa, mentre la Lega ha conquistato, in questi mesi, un consenso che sei mesi fa non aveva, visto che l’intraprendenza di Salvini lo ha portato a sbranare i propri alleati provvisori.
Si può, dunque, ipotizzare che le prossime elezioni europee segnino la fine del Governo Conte, perché è ovvio che il primato elettorale della Lega, rispetto al M5S, disegnerà un nuovo scenario che vedrà la ricomposizione di una Destra molto forte intorno al Carroccio.
Ed i Grillini?
Forse, dovranno rimpiangere di non aver fatto il Governo con il PD?
O, forse, potranno essere fieri di aver, comunque, tentato di governare un sistema complesso, che visto dall’interno è ben più problematico di quello che si può ipotizzare?
Certo è che la grande assente, in questa partita, è la Sinistra e non si sa, per quanto tempo ancora, possa esserlo.