di Alfredo Carosella
Nel periodo natalizio vengono spesso riproposti gli “auguri scomodi” che il vescovo don Tonino Bello – per il quale è in corso la causa di beatificazione – rivolse alla sua comunità tanto tempo fa. Di fronte alle ingiustizie del mondo, trovò inaccettabile l’idea di rivolgere degli auguri formali e scrisse una lettera dai toni molto duri, con l’intento di scuotere le coscienze assopite. Guardando il panorama che ci circonda c’è da chiedersi se ci sia mai riuscito.
In questi giorni, le nostre città illuminate a festa sono soffocate da un traffico più selvaggio che mai, ci sono lunghe code davanti ai negozi, verranno preparati pasti sovrabbondanti con conseguente spreco alimentare. C’è una legittima voglia di ripresa, di uscire dalla crisi economica o, almeno, di passare un paio di giorni sereni, magari in buona compagnia.
Nel frattempo, però, in varie parti del mondo si patiscono fame, freddo, orrore, violenza.
In Iran continuano le proteste iniziate dopo l’uccisione di Masha Amini, ritenuta colpevole di non aver indossato correttamente il velo. Il regime tenta di sopprimere la protesta con qualsiasi mezzo, praticando arresti (al momento sono 18.000), esecuzioni capitali e violenze di ogni genere che hanno causato 448 morti (Fonte RaiNews). Diverse donne che hanno manifestato togliendosi il velo davanti alle telecamere sono state uccise.
Pochi giorni fa è successo a una ragazza chiamata Massoumeh: si è tolta il velo per protesta, è stata ripresa dalle telecamere della scuola, è morta in ospedale per le ferite riportate in seguito a uno stupro selvaggio. La madre che ha denunciato l’accaduto è sparita nel nulla. La ragazza aveva solo quattordici anni.
“Gesù che nasce per amore via dia la nausea di una vita egoista.”
La rappresentante delle Nazioni Unite Pramilla Patten denuncia le violenze brutali perpetrate dai soldati russi in Ucraina. Gli stupri vengono usati come strategia militare e come tattica per disumanizzare le vittime. È sempre successo ed è orribile: forse qualcuno ricorderà che durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina furono stuprate tra le 20.000 e le 50.000 donne. È successo anche agli uomini, spesso con l’utilizzo di oggetti laceranti, ma la maggior parte delle vittime sono state donne mussulmane, con violenze di gruppo inflitte per strada o a casa, davanti alle loro famiglie.
A quanto pare, alcuni soldati russi usano il viagra per sostenere la “tattica del terrore”, che anche in Ucraina colpisce uomini, donne e persino bambini: secondo i dati raccolti dall’Onu le vittime hanno tra i 4 e gli 82 anni.
A Kherson è stata trovata una stanza denominata “la cella dei bambini”.
“Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno.”
Nell’agosto del 2021 i talebani sono tornati al potere In Afghanistan. Pur avendo promesso di essere più flessibili, hanno vietato l’istruzione femminile dopo i dodici anni. In un primo momento era stato concesso alle donne di frequentare le università private, in classi separate dagli uomini ma, adesso, il ministro dell’istruzione Neda Mohammad Nadim ha stabilito che le donne non potranno frequentare nemmeno gli istituti privati. Nadim sostiene che l’istruzione femminile non è islamica ed è contraria ai valori afghani (Fonte: Avvenire).
“Maria (…) vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie.”
Dal 2013, hanno perso la vita nel Mediterraneo quasi 25.000 migranti e rifugiati. 1.400 nel solo 2022 (fonte: RaiNews). Secondo il Ministero dell’Interno, i migranti sbarcati in Italia quest’anno sono 100.000. Provengono principalmente da Egitto, Tunisia, Bangladesh, Siria e Afghanistan. A marzo, i profughi ucraini accolti in Italia erano 65.000.
“I Poveri che accorrono alla grotta (…) vi facciano capire che, se anche voi volete vedere una gran luce, dovete partire dagli ultimi.”
Ci sono innumerevoli appelli alla pace e sostegni di vario genere per l’Ucraina; ci sono organizzazioni che fanno di tutto per salvare vite umane; in Iran e Afghanistan ci sono uomini che sono scesi in piazza per protestare accanto alle donne. Cos’altro si potrebbe fare? Proviamo a trovare una risposta a questa domanda. Nel frattempo, “tanti auguri scomodi, miei cari fratelli!”
N.b: Le frasi in corsivo sono estratte dalla lettera “Auguri scomodi” di don Tonino Bello.