Una notte in taxi con Sean Penn

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di Benedetta Lenzi

Una notte in taxi con Sean Penn

Per scrivere un bel film, possono bastare un taxi e due personaggi. Se poi uno dei due è interpretato da Sean Penn, il successo è presto assicurato.

L’esordio alla regia di Christy Hall, “Una notte a New York”, vede protagonisti un tassista e una giovane passeggera, rispettivamente Sean Penn e Dakota Johnson.

Nel tragitto dall’aeroporto JFK all’incrocio tra la quarantaquattresima e la nona, si intrecciano le vite di due perfetti sconosciuti, che in poco più di novanta minuti riescono a instaurare un rapporto di profonda connessione emotiva, raccontandosi alcune delle loro esperienze più intime. Perché, a volte, mostrare i propri sentimenti a chi non ci conosce risulta più semplice che aprire il cuore a un amico o un parente. E il confronto con un estraneo, che ci ha colpito per qualche ragione, può rivelarsi molto stimolante generando interessanti spunti di riflessione.

Il punto forte della storia, scandita da tempi più teatrali che cinematografici, sono i dialoghi, che affrontano, con un pizzico di ironia e sarcasmo, temi complessi, ma universali, quali l’amore, l’infanzia, la famiglia, i figli, il lavoro. La vicenda si svolge in un taxi che percorre le strade di New York, ma la città resta sullo sfondo, non diventa mai protagonista. È solo un pretesto per dare voce alle persone, il fulcro di questo film, da vedere assolutamente.