6 novembre 2004. Nel pieno della faida di Scampia che in quegli anni vedeva in perenne lotta il clan Di Lauro e gli scissionisti, in un agguato veniva ucciso per errore Antonio Landieri con due colpi alla schiena.
Aveva 25 anni e un problema alla nascita lo aveva costretto alla sedia a rotelle. Era insieme ad altri suoi amici, tutti incensurati.
A lui qualche giorno fa è stato intitolato in via Hugo Pratt a Secondigliano uno stadio interamente realizzato con 77mila chili di gomma (10mila pneumatici) recuperati dalla Terra dei Fuochi grazie ad un emendamento del 2013 che ne ha permesso il riutilizzo.
La riqualifica della struttura è costata l’investimento di 400mila euro da parte della società di riciclo pneumatici Ecopneus.
500 metri quadri di erba sintetica e finalmente il regalo che i ragazzi di Scampia e Antonio, che guardava sempre le partite dei suoi coetanei, aspettavano da sempre.
All’inaugurazione hanno partecipato associazioni, cittadini e il Sindaco De Magistris che scoprendo la targhetta affida lo stadio ai ragazzi. “Lo stadio è vostro – dice – nessuno può togliervelo. Potete venire qui quando volete ma difendetelo con i denti” (fonte repubblica.napoli.it)
Il campo sarà gestito dalla municipalità e concesso in uso alle associazioni.
Presenti all’inaugurazione anche Antonio Cesarano, padre di Genny Cesarano ucciso a 17 anni per sbaglio, la moglie di Giuseppe Veropalumbo e il fratello di Dario Scherillo.
Non servirà a molto certo, ma darà un tocco di luce e legalità ad un territorio logorato da conti in sospeso e lotte di potere.