Stiamo vivendo l’epoca delle sfumature: quelle grigie, nere e rosse di E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard). Le sfumature di provocazione che oggi dai social network, ai libri alle produzioni cinematografiche passano attraverso la via dell’ hot.
E, dunque, in un’era di ‘uomini Grey’ che non vogliono essere toccati perché hanno ‘cinquanta sfumature di tenebra’, ma vogliono prevaricare con una sessualità diversa e prorompente, ecco spuntare a teatro tutte le sfumature colorate della comicità grazie al tronchetto della felicità di Vincenzo Salemme con la commedia “sogni e bisogni”.
Esilarante commedia di Salemme che tra una risata ed una esclamazione di meraviglia induce gli spettatori alla riflessione. Tema centrale: il tronchetto della felicità (non quello botanico) alias pesciolino, pisellino e nei suoi vezzeggiativi più conosciuti! Il personaggio chiave, Rocco Pellecchia, è un uomo che vive male la sua vita a causa delle troppe responsabilità, dalle quali rifugge attraverso la sua astrazione. Si ritrova ad immaginare se stesso,ma per come di percepisce: un uomo in pantofole e tuta, sempre in apprensione per le bollette da pagare e sessualmente negligente nei confronti di sua moglie. Una negligenza che percepisce a tal punto da avere una trasposizione del suo io ed immaginare di parlare con il suo “tronchetto della felicità”: l’ attributo maschile che si stacca dal suo corpo per protesta.
La parte esilarante e coinvolgente è l’angoscia vissuta dal tronchetto stesso nel non avere una vita appagante, niente sesso, niente trasgressioni, niente giochi erotici anzi una grama vita tra due gambe chiuse a tal punto che il tronchetto non respira, non vive, non si ossigena, “non riesce neanche a vedere la tv” . E le ‘sfumature’ del ‘Grey’salemme sono tutte nelle colorate battute sul tronchetto che non viene lavato e curato dal suo padrone, che non viene pensato, appagato, usato come si conviene. E la ragione si fa spazio negli incubi di quest’uomo trovando uno spiraglio nell’esaudire tre desideri: diventare un gatto, avere una avventura erotica con la vicina di casa e vivere serenamente nella sua famiglia. Divenendo gatto, però, viene castrato dai suoi padroni. Viene a vanificarsi, dunque, anche il secondo desiderio di una avventura passionale. Senza attributi riproduttivi non potrà avere una famiglia sua. Una escalation di problemi con un ‘tronchetto infelice’ per raccontare che occorre vivere tra sogni e bisogni, tra realtà e fantasia impedendo agli incubi, alla monotonia ed alla paura di sopraffarci. Perché sognare e soddisfare se stessi e’ poi la ‘sfumatura’ più importante della vita.